L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio. Lo avrebbe dovuto sapere bene il ministro Maroni, fedele alleato di Silvio Berlusconi, quando è stato varato e approvato il “Pacchetto Sicurezza” dal Parlamento l’estate scorsa. Come ogni storia d’amore che si rispetti, Mucaj Egentian, albanese di 24 anni, ed Eugenia Libro, ragusana di 24 anni, avrebbero dovuto coronare il loro idillio con un matrimonio in quel di Ragusa, ma tra i due novelli sposini è arrivata la burocrazia.
Nell’ottobre 2006 Mucaj ha il permesso di soggiorno scaduto e corre in Questura per rinnovarlo, ma l’agognato rinnovo non arriva. Ne consegue una lunga attesa, condita da tanti ritardi e una lungaggine burocratica che sembra non aver mai fine, soprattutto quando giunge una circolare ministeriale firmata dal ministro Maroni, che fa slittare ancora il giorno delle nozze. Dato che il permesso di soggiorno è scaduto, Mucaj non può impalmare Eugenia, sebbene i due sposini abbiano tutte le carte in regola per convolare a nozze. Sia la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno inoltrata alla Questura, che il nulla osta del Consolato di Albania a Roma, secondo le direttive ministeriali del “Pacchetto Sicurezza”, non bastano a Mucaj per sposare Eugenia.
A quel punto i due novelli Renzo e Lucia pensano di rivolgersi ad un avvocato, Michele Maiellaro, affinché si smuovano le acque. Maiellaro si rivela molto meglio dell’Azzeccacarbugli e impugnando il codice civile, riesce a dimostrare come il sopracitato “Pacchetto Sicurezza” leda diversi articoli della Costituzione. Arrivati davanti al Giudice lo scorso aprile, questi ha deciso a favore di Mucaj ed Eugenia. Il matrimonio è un diritto inviolabile e la circolare ministeriale non può essere dunque applicata.
Ieri è arrivato per i due giovani innamorati finalmente il felice giorno. Convolati a nozze con ritardo, Mucaj ed Eugenia si sono sposati con rito civile nella tarda mattinata. Il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, ha celebrato le nozze, scusandosi dell’attesa e regalando alla coppia un piatto d’argento. E vissero tutti felici e contenti.