Maroni: "Emergenza umanitaria | Conto sul villaggio di Mineo" - Live Sicilia

Maroni: “Emergenza umanitaria | Conto sul villaggio di Mineo”

Lampedusa
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“Entro 48 ore sarà tutto più chiaro”. E’ quanto afferma il prefetto di Palermo nominato commissario straordinario per l’emergenza immigrazione, Giuseppe Caruso, in un’intervista al Sole 24Ore, nella quale precisa che si sta lavorando ad una ricognizione delle sedi che potrebbero ospitare i migranti. Una delle strutture visitate, in occasione dell’arrivo di ieri in Sicilia del presidente del Consiglio, Berlusconi e del ministro dell’Interno, Maroni è un residence, in provincia di Catania che potrebbe ospitare fino a 7mila persone. “Il presidente del Consiglio, vista la bellezza del posto – aggiunge il prefetto – ha proposto di farne un villaggio della solidarietà”. Ma il villaggio è di proprietà di privati e “bisogna stipulare un contratto”. Sulle proteste dei cittadini di Mineo, in provincia di Catania, il commissario replica che, invece, “il centro per i rifugiati potrebbe essere una possibilità di crescita economica, anche del territorio”. In attesa del progetto definitivo di accoglienza, Caruso fa sapere che si stanno individuando strutture murarie e luoghi dove è possibile allestire tendopoli. “L’emergenza umanitaria va affrontata con soluzioni di emergenza” e, infine, chiarisce che la verifica è in corso in tutta Italia, non solo in Sicilia.

Se qualcosa non ha funzionato nell’applicazione della legge sull’immigrazione ‘Bossi-Fini’ “é colpa dei giudici, non della legge”. Lo sostiene l’ex Guardasigilli Roberto Castelli, in un’intervista al Giornale. “La legge non è mai piaciuta ai magistrati – afferma Castelli – e hanno cercato di demolirla ogni volta”. La norma, secondo il viceministro delle Infrastrutture ha un limite: “i decreti di espulsione dipendono dalla magistratura”. “E’ il grande limite costituzionale che non siamo mai riusciti a superare – prosegue Castelli – La decisione torna al magistrato di turno”. Per affrontare l’emergenza di questi giorni e l’importante afflusso in Italia di migranti provenienti dal nordfrica, per Castelli, è necessario coinvolgere l’Unione Europea che dovrebbe intervenire su tre piani: “Organizzativo, distribuendo gli immigrati tra i vari Paesi; diplomatico, cercando accordi con i governi di provenienza dei clandestini ed economico, perché ogni clandestino ci costa moltissimo al giorno”.

Sono stati annullati, almeno per il momento, i quattro voli speciali che avrebbero dovuto trasferire circa 400 immigrati giunti nei giorni scorsi a Lampedusa in altre località. Non è chiaro quale sia il motivo della sospensione del ponte aereo, anche se é presumibile che il problema riguardi l’individuazione di centri dove ospitare i migranti.

E’ “preoccupato” il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, secondo cui l’isola “é al collasso” dopo l’ondata di sbarchi di immigrati dalla Tunisia. “C’é né sono ancora 1800 e bisogna fare di tutto – dice – per accelerare il loro trasferimento. Il fatto che siano saltati, come pare, i quattro voli in programma oggi mi preoccupa molto”. “Per ora non ci sono problemi di ordine pubblico e tutti si comportano bene, tranne qualche caso isolato, ma l’isola è piccola e questa situazione non può essere sostenuta ancora per molti giorni”, prosegue il sindaco che domani parlerà di tutto questo in un incontro a Roma con il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

“Gli sbarchi di questi giorni (3mila arrivi tra l’11 ed il 13 febbraio ‘rappresentano ‘una vera e propria emergenza umanitaria che il governo ha affrontato con soluzioni concrete ed immediate”. Lo ha detto il ministro dell’interno, Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera, spiegando che ad oggi sono ospitati nel Centro di Lampedusa 1.923 maschi adulti, più 30 donne in una struttura del Comune. Tutti i migranti arrivati, ha sottolineato Maroni, “sono stati adeguatamente assistiti. A partire dal 9 febbraio ci sono stati ponti aerei per trasferire parte delle persone. E’ stata assicurata adeguata assistenza soprattutto ai minori, ospitati in 21 strutture di accoglienza”. “Noi – ha aggiunto – valuteremo a chi è possibile riconoscere lo status di rifugiato, rimpatrieremo chi non ce l’ha e sistemeremo adeguatamente chi ha diritto alla protezione”.

“Gli sbarchi a Lampedusa – ha aggiunto Maroni – sono il sintomo di una situazione grave. Noi abbiamo lanciato l’allarme alla Ue, non solo per gestire l’emergenza umanitaria ma per un intervento politico nel Maghreb: è impensabile che di fronte a questa crisi le istituzione europee stiano solo a guardare”.

“Non voglio fare tendopoli, sarebbe stato facile allestirle per ospitare i migranti arrivati, ma sono clandestini e devono stare in luoghi controllabili – ha detto Maroni – decideremo se utilizzare il ‘Villaggio della solidarieta” di Mineo (Catania), dove potremo alloggiare tutti i richiedenti asilo ora ospitati nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) sparsi in tutta Italia. Contemporaneamente  potremo mettere nei Cara i clandestini che ora si trovano a Lampedusa”.


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