AGRIGENTO – “Domani si terrà, in Prefettura, una riunione di coordinamento con la Questura e le forze di polizia per l’esame della situazione di Lampedusa. I primi accertamenti sull’isola evidenziano che si tratta di comportamenti delinquenziali di pochi individui mossi, probabilmente, da intenti perturbatori”. Lo ha detto, in merito all’aggressione avvenuta ieri pomeriggio, la seconda nel giro di 24 ore, a un giornalista di Italpress e ad un operatore di Mediaset che stavano documentando gli sbarchi di migranti, il prefetto di Agrigento, Filippo Romano.
Il governo al lavoro
“Il governo sta lavorando assiduamente per ridurre la pressione migratoria su Lampedusa e, in ogni caso, garantisce continui trasporti verso la terraferma, alleggerendo l’hotspot ogni qual volta questo si riempia. La capacità delle navi di linea è stata più che triplicata e, all’ occorrenza, intervengono le navi militari – ha spiegato -. Al contempo stiamo creando un punto di raccolta e partenza dei pullman a Porto Empedocle e abilitando sia questo, sia le stesse navi all’effettuazione dei controlli e dell’identificazione dei migranti. Il tutto assicurando loro dignità e assistenza. Abbiamo appena stipulato un contratto a carico dello Stato per i rifiuti speciali e i servizi necroforici, e stiamo lavorando – ha aggiunto – per liberare il Comune di Lampedusa da qualsiasi peso relativo alla gestione dell’hotspot. La situazione è già molto migliorata e molto ancora migliorerà nel prossimo futuro. Le aggressioni alla stampa, oltre a essere atti criminali, sembrano strumentalizzazioni di chi evidentemente non gradisce la soluzione dei problemi”.
Ordine: solidarietà
“Una troupe della Rai è stata aggredita nell’esercizio del diritto di cronaca. È successo a Lampedusa dove, all’indomani della visita del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e della commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson, si sono registrati altri sbarchi di migranti. Sull’isola sale la tensione sociale, due cartelli di legno con scritte inquietanti e le foto del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sono stati affissi nei pressi di molo Favarolo, e successivamente rimossi dai carabinieri”. Lo dice l’Ordine dei giornalisti di Sicilia. “Da giorni a Lampedusa – aggiunge – si respira aria di insofferenza nei confronti delle forze dell’ordine, del governo e dei giornalisti. È in questo contesto che il giornalista del Tg1 Lorenzo Santorelli e due tecnici sono stati vittime di pesanti minacce culminate nel danneggiamento delle attrezzature tecniche, che consentono il collegamento satellitare, danneggiamento che ha di fatto causato l’interruzione della diretta. Il giornalista e gli operatori sono stati accusati da alcuni giovani lampedusani di parlare sempre di immigrazione pregiudicando il turismo e determinando una “militarizzazione” dell’isola. Minacciate anche due troupe di Mediaset, accorse in difesa dei colleghi della Rai. E poche ore dopo sono stati aggrediti anche un giornalista di Italpress e un operatore di Mediaset”. Violenze inaccettabili, secondo l’Ordine dei giornalisti Sicilia, che esprime “solidarietà ai colleghi ricordando che, anche in questo caso, il diritto di cronaca – piaccia o meno – è sancito dall’articolo 21 della Costituzione”.
Assostampa: intollerabile
“Quello che sta accadendo a Lampedusa, con le forti limitazioni all’esercizio dell’attività d’informazione da parte delle forze dell’ordine e le aggressioni fisiche e verbali a danno dei giornalisti, è grave e non tollerabile”. Lo dicono i segretari provinciali di Assostampa Agrigento, Gero Tedesco, e il segretario regionale di Assostampa Sicilia, Giuseppe Rizzuto. “Pur comprendendo la necessità di garantire il rispetto della privacy dei migranti, e consapevoli dell’esasperazione dei lampedusani, che convivono da tempo col fenomeno migratorio e con le conseguenti ricadute anche economiche dovute alla contrazione dei turisti, chiediamo al Prefetto e al Questore di Agrigento di attivarsi immediatamente affinché sia assicurato l’esercizio del diritto d’informazione, previsto dall’articolo 21 della Costituzione, consentendo ai giornalisti di documentare e raccontare i fatti di cronaca che avvengono in queste ore sull’isola”. “Stigmatizzando gli spiacevoli episodi delle ultime 48 ore, con tre diverse aggressioni subite dai colleghi delle redazioni di Rai, Mediaset e Italpress, invitiamo poi le autorità preposte a prendere tutte le misure necessarie a garantire l’incolumità di cronisti e operatori e a vigilare affinché siano evitati ulteriori atti di intimidazione o, peggio, di aggressione fisica nei confronti della stampa” concludono. (ANSA).