PALERMO – Da oggi cittadini, enti locali, imprese sono invitati a rispondere alla campagna lanciata da Ance nazionale per lo sblocco delle infrastrutture e a inviare all’indirizzo email info@sbloccacantieri.it segnalazioni, foto e video che denunciano situazioni di grave disagio e di danno allo sviluppo economico provocate dal mancato utilizzo di finanziamenti per l’avvio di cantieri o per il completamento di opere pubbliche. In Sicilia circa 5 miliardi di euro stanziati per nuove infrastrutture restano da tanti anni nei cassetti: 3,8 mld di opere finanziate e non appaltate, 750 mln per sistemi fognari e di depurazione bloccati dalla riforma del Codice degli appalti e 500 mln per manutenzioni stradali. “Frattanto – dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – l’edilizia è al collasso e l’Isola è sempre più irraggiungibile: una merce ordinata non arriva prima di venti giorni o un mese, perché i Tir si muovono solo a carico pieno e preferiscono la via del mare per non affrontare la disastrata rete viaria siciliana, ma le compagnie di navigazione danno priorità ai turisti e, dunque, migliaia di mezzi sono costretti ad attendere lunghi turni per l’imbarco”. “Il settore degli appalti è nel caos – conclude Cutrone – fra fondi Ue spesi solo per il 5%, progetti che non vengono redatti, valanghe di ricorsi su un nuovo Codice poco chiaro. Ma assistiamo anche allo sfruttamento di indotto e lavoratori grazie a norme che favoriscono i ribassi eccessivi e l’insinuazione dell’illegalità, a scapito della qualità e della sicurezza degli addetti e dei fruitori finali. Una giungla creata da una riforma frettolosa dettata da spinte contrarie al bene comune e poco attenta alla necessità di semplificare e velocizzare le procedure”. (ANSA).
Da Palermo il grido d'allarme dei costruttori siciliani. Cutrone: "Edilizia al collasso".
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo