L'appello a Meloni per Sarah, catanese rapita a 7 anni: l'Italia l'ha espulsa - Live Sicilia

L’appello a Meloni per Sarah, catanese rapita a 7 anni: l’Italia l’ha espulsa

Ecco il testo dell'avvocato Lipera

CATANIA – Quattordici ore bendata in mare aperto. Tutto questo tempo senza potersi muovere, neppure per andare in bagno a bordo di un pericoloso gommone, assieme ad altre trenta persone. Un viaggio durante il quale la giovane ha più volte perso i sensi per la stanchezza. Ha affrontato tutto questo con un solo obiettivo: tornare in Italia da sua mamma e vivere con lei e i suoi fratelli a Catania, città dove è nata e cresciuta.

Il racconto

È il drammatico racconto del viaggio di Sarah, la ventenne tunisina che poi, una volta giunta in Italia, è stata accolta da un decreto d’espulsione emesso dalla Questura di Trapani. A riferirlo è l’avvocato Giuseppe Lipera, il legale della famiglia siciliana di Sarah, nella lettera che ha scritto alla premier Giorgia Meloni. L’avvocato inizia ricordando la scelta “immensamente giusta”, così la definisce, di concedere la cittadinanza italiana alla piccola Indi Gregory. La bimba inglese sta lottando in ospedale, nonostante i giudici del Regno Unito abbiano deciso di staccare la spina.

Il caso Indi

“Il nostro Paese – scrive l’avvocato – ha sempre messo l’ideale di Giustizia quale priorità assoluta, consapevole che la Legge è fatta per servire l’Uomo e non il contrario. E ancora una volta, con il caso della giovane Indi Gregory, l’Italia ha dimostrato questo senso di umanità e generosità. Così facendo ha reso orgoglioso e fiero il Popolo Italiano della propria Nazione. Sarebbe giusto concedere la cittadinanza anche alla giovane Sarah. La sua storia, assai singolare seppur diversa, non merita un triste epilogo”.

Il pericolo

“Sarah, infatti, pur non essendo in immediato pericolo di vita, lo diverrebbe se l’ordine di espatrio spiccato contro di lei venisse posto in esecuzione – prosegue Lipera -. Si manderebbe questa ragazza chissà dove. Sarebbe in balia di un destino incerto e di un pericoloso futuro, perché lontana dalla mamma e dai suoi fratelli”.

L’odissea di Sarah

“Come molti sanno – sottolinea l’avvocato della famiglia – Sarah è tornata in Italia a bordo di un gommone affollato il 19 agosto 2023. È stata fermata a Pantelleria dalle forze dell’ordine. Da lì è stata condotta a Trapani. Qui il 25 agosto 2023 le è stato notificato il provvedimento emesso dal Questore. Si decretava il respingimento, in quanto ritenuta cittadina straniera, con ordine di lasciare il territorio dello Stato”.

Il caso

A quel punto, ricostruisce sempre il legale, Sarah è stata lasciata libera di tornare a Catania con la sua mamma. Nel frattempo lei era corsa a prenderla. “Sarah è nata a Catania il 2 maggio 2003. È figlia di genitori tunisini che si erano trasferiti a Catania, muniti di regolari permessi di soggiorno nel corso dell’anno 2000”.

Poi però nel 2008 suo padre, a causa di litigi con la moglie, ha lasciato Catania, tornando definitivamente in Tunisia e portando con sé la figlia, arbitrariamente e all’insaputa della madre. La bambina “già parlava italiano, frequentava le scuole, aveva le sue amichette catanesi”. Fu così “strappata violentemente alla madre, la quale ne aveva financo ottenuto il collocamento”.

Le querele

“Purtroppo a nulla sono servite le denunce e querele sporte dalla madre della bambina nei confronti dell’ex marito – sottolinea adesso l’avvocato Lipera – volte innanzi tutto a far rientrare la piccola Sarah a Catania. La donna, non avendo avuto il consenso del marito, mai è riuscita ad ottenere il permesso per riportare a Catania la figlia Sarah. Quando Sarah ha raggiunto la maggiore età, e poteva finalmente decidere autonomamente dal padre, si è subito attivata, ma tutte le richieste legali le sono state inspiegabilmente rifiutate. Non le è rimasta altra strada, se non prendere un gommone e rischiare la propria vita in mare pur di arrivare a Catania per ricongiungersi alla adorata mamma e ai suoi tre fratellini”.

L’appello

“Sarah – conclude – non merita di essere abbandonata a sé stessa lontana dalla famiglia e spedita da sola non si sa dove per il mondo! Il Governo Italiano, che ha già reso orgogliosi gli italiani con il gesto fatto per la piccola Indi Gregory, adesso è giusto che mantenga alto questo nostro orgoglio, provvedendo un uguale trattamento anche per la giovane Sarah. Per questo chiedo alla nostra Presidente del Consiglio di intervenire personalmente a dirimere la triste vicenda e così, insieme all’intero Consiglio dei Ministri, conferire la cittadinanza italiana alla giovane catanese”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI