Iacp, l'appello di Sunia e Cgil:| “La Regione intervenga subito” - Live Sicilia

Iacp, l’appello di Sunia e Cgil:| “La Regione intervenga subito”

L’Istituto autonomo case popolari di Catania “è paralizzato” e ha “un organico ridotto all’osso”. Una situazione che si ripercuote sull’emergenza abitativa che attanaglia la città. I sindacati chiedono il “rilancio dell’ente”.

CATANIA – Sunia e Funzione Pubblica Cgil denunciano lo stato di abbandono in cui versa l’Istituto autonomo case popolari. Sono sempre più numerose le famiglie catanesi che necessitano di abitazioni a canoni socialmente sopportabili, un fenomeno acuito dalla crisi economica che rende sempre più ampia la fascia di povertà. I numeri snocciolati da Giusi Milazzo, segretario del sindacato inquilini, parlano chiaro: 1000 sfratti (di cui il 90% per morosità) su oltre 2559 richieste nel 2012. Un trend in crescita del 50% nel 2013. Insomma “un’emergenza abitativa” a tutti gli effetti, resa ancora più drammatica dalla condizione “di paralisi” dell’I.A.C.P. di Catania. Un ente che gestisce il numero più alto di alloggi popolari su tutto il territorio siciliano: più di 9000.

A Catania la graduatoria delle famiglie in attesa di un alloggio sfiora quota 12000 unità. Tutto bloccato dal 2007 quando sono state consegnate le ultime abitazioni. All’appello mancano ancora le graduatorie definitive delle domande presentate nel 2006 e nel 2009. Non è meno grave la situazione degli interventi di manutenzione, bloccati in seguito alla revoca dei finanziamenti da tre milioni di euro, operata dall’esecutivo regionale, su alcuni provvedimenti già autorizzati. A questo si sommano altri sei milioni di euro “completamente revocati dalla Regione nonostante le gare fossero già in fase di espletamento”, spiega Gaetano Agiozzo, segretario della Cgil Fp. I sindacalisti lamentano il progressivo depotenziamento dell’ente, in termini sia occupazionali che finanziari. “L’organico è stato dimezzato e ridotto all’osso”, spiega Agliozzo. Attualmente, infatti, sono in servizio 48 dipendenti su 105 previsti in dotazione organica.

Dal primo marzo di quest’anno sette collaboratori a progetto, che lavoravano all’I.A.C.P. da numerosissimi anni, non sono più in servizio. “Bastava un provvedimento interno da parte dell’ente” per rinnovare questo rapporto di lavoro e, come se non bastasse “sono stati sospesi pure i bandi di concorso che potevano rimpinguare l’organico”, denuncia Agliozzo. Quello che acuisce lo stato di crisi dell’ente è soprattutto l’assenza di una regia, cioè di una dirigenza a tempo pieno (“l’attuale commissario, un direttore facente funzioni, è un interinato che ha sede a Ragusa e a Catania si vede una volta a settimana”) e di un organismo politico di gestione stabile.

L’assenza più pesante è, a conti fatti, quella della Regione. L’appello dei sindacalisti, infatti, è rivolto soprattutto a Crocetta e all’assessore regionale: “Serve un tavolo di confronto per rilanciare l’istituto catanese e una riforma vera dell’ente”. A fronte delle esigenze stringenti in termini abitativi, i sindacalisti chiedono alla Regione di “assumersi delle responsabilità” per potenziare un ente che al momento è letteralmente “paralizzato”.


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