L'arresto di Messina Denaro e l'asilo mancato di don Pino Puglisi

L’arresto di Messina Denaro e l’asilo mancato di don Pino Puglisi

Una successo e un fallimento.

Immaginiamo una metaforica bilancia. Quanto vale l’arresto di Matteo Messina Denaro se, dall’altra parte, c’è l’asilo di don Pino Puglisi che rischia di non vedere mai la luce? Lo sottolinea in modo netto Maurizio Artale, presidente del Centro Padre nostro che, a Brancaccio, continua a operare nel solco del beato: “Grande festa per un latitante preso dopo trent’anni, ma, nel quartiere, manca l’asilo e i bambini restano per strada”. Ovvero: è sacrosanta la gioia per un traguardo fondamentale, tuttavia non possiamo essere paghi di estirpare il male, se non seminiamo il bene. Dobbiamo creare le condizioni perché non crescano più creature inferocite, dalle fattezze umane. Ci vogliono più scuole per raggiungere il risultato.

Artale spiega i motivi che hanno portato al tramonto, si spera superabile, del progetto: “A causa di una poco accorta gestione politica e burocratica degli adempimenti necessari alla costruzione di un asilo nido a Brancaccio, denominato ‘I piccoli del Beato Giuseppe Puglisi’, i tre milioni di euro stanziati dal Governo Conte, nell’Aprile del 2019, il 31 dicembre 2022 sono andati in perenzione. Allo scopo di supplire alle mancanze che hanno condotto al definanziamento del progetto è stato presentato un emendamento alla finanziaria nazionale, che riassegnava la somma per la costruzione dell’asilo nido, ma è stato bocciato. Adesso abbiamo l’ultima possibilità di dotare i bambini dai 0 ai 36 mesi di Brancaccio di un vero asilo nido e chiediamo che il governo Meloni approvi l’emendamento che è stato presentato nel decreto Milleproroghe”.

Il Comune si dice ‘preoccupato’ e butta la palla nel campo della giunta precedente. Una ricostruzione già tratteggiata dallo stesso Artale: “Purtroppo l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando non ha inserito l’opera nel piano triennale delle opere pubbliche 2021-2022. Una svista che è costata la possibilità di indire la gara e bloccare le somme per realizzare l’opera. L’opera è stata inserita successivamente nel piano delle opere 2022-2023 ma ormai era troppo tardi”. Le reazioni politiche, ovviamente, non mancano. Sono legittime, ma assumono la flebile consistenza di un chiacchiericcio al cospetto di una notizia catastrofica.

“Lo Stato vuole combattere l’illegalità? – dice don Maurizio Francoforte, parroco di ‘San Gaetano’ a Brancaccio -. Allora deve fare in modo che le periferie abbiano i servizi, le strutture e la scuola. Fino a quando un ragazzo di qui non potrà avere la stessa possibilità degli altri, non ci sarà vera lotta alla mafia”. Parole da sottoscrivere in un cortocircuito. Nei giorni del legittimo giubilo per l’arresto di un criminale si assiste al crollo di un asilo sognato da un prete gentile che sapeva benissimo dove si combattono le altre battaglie che contano. (Roberto Puglisi).


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