L'Ars approva il Consolidato, ora più vicine le assunzioni alla Regione - Live Sicilia

L’Ars approva il Consolidato, ora più vicine le assunzioni alla Regione

Ma restano le tensioni nella maggioranza
IL PARLAMENTO REGIONALE
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PALERMO – Via libera con 24 ore di ritardo al bilancio consolidato 2022 della Regione Siciliana da parte dell’Ars. Dopo il ko dell’ultima seduta, questa volta governo e maggioranza serrano le file e il sospirato disco verde da parte del Parlamento regionale arriva con 35 favorevoli e 27 contrari. Si aprono così le porte della Regione per i 470 vincitori del concorso dei Centri per l’impiego e per una manciata di assunzioni negli assessorati previste da tempo dopo la conclusione delle relative selezioni. La legge, infatti, impone la regolarità nei documenti contabili dell’anno precedente per ogni ente che intenda formalizzare delle assunzioni.

Il voto dell’Aula

Nessun’altra sorpresa, quindi, a Palazzo dei Normanni, dove nell’ultima seduta il Consolidato si era schiantato sulle assenze della maggioranza e degli assessori-deputati. Il 28 a 28 del pallottoliere dell’Ars, però, ha lasciato strascichi nella coalizione di governo. Che i rapporti tra alcuni azionisti del governo Schifani non siano idilliaci lo si intuisce anche da tenore degli interventi arrivati nella seduta decisiva. Stilettate, ad esempio, da parte di FdI e Forza Italia all’indirizzo dell’assessore della Dc Andrea Messina, assente ieri al momento del voto “perché impegnato – è stata la spiegazione del capogruppo dei cuffariani Carmelo Pace – in una riunione con il prefetto di Agrigento e alcuni sindaci di quella provincia per risolvere un problema relativo al precariato”. Stizzita la risposta della parlamentare agrigentina Giusy Savarino: “La prossima volta l’assessore si premuri di chiedere una sospensione dell’aula e, magari, di invitare anche i colleghi deputati riferimento della provincia”. Parole alle quali si è associata anche la forzista Margherita La Rocca Ruvolo.

I numeri del Consolidato

Dal Consolidato emerge un miglioramento del quadro complessivo delle società partecipate e degli enti controllati dalla Regione Siciliana, seppur in uno scenario parziale. Il Gruppo amministrazione pubblica (Gap), l’insieme delle società partecipate e controllate che hanno rilevanza ai fini della redazione del Consolidato, fa segnare 14,1 miliardi di euro di “attivo circolante” (il totale del patrimonio utilizzabile), dato in aumento di oltre tre miliardi rispetto al 2022. Dati confortanti ma che non rispecchiano l’intero mondo dei 158 tra enti e società regionali esistenti. Gli uffici dell’assessorato all’Economia, guidato da Marco Falcone, quest’anno hanno comunque aumentato il volume del Gap, inserendo 73 enti (13 in più rispetto al 2022), ma sono 85 le realtà rimaste fuori dal computo complessivo perché non hanno ancora inviato alla Regione i loro numeri.  “Mancano i dati di numerose società”, ha ricordato in aula il deputato del Pd Antonello Cracolici.

Schifani: “Lavoriamo per dare certezze ai siciliani

Il governatore Renato Schifani saluta positivamente il voto di Sala d’Ercole: “Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per avere una situazione di bilancio regolare e ben definita per dare ai siciliani certezze sulla tenuta della Regione e sulle risorse da utilizzare nei servizi e nell’attività amministrativa”. Pace, al termine dell’Aula, rileva: “L’approvazione del Consolidato dimostra, se ce ne fosse bisogno, che all’interno della maggioranza non vi è alcun problema. Oggi, in Aula, abbiamo dato dimostrazione di come la mancata approvazione di ieri sia stata soltanto una leggerezza”. Poco prima, però, in Aula, aveva stigmatizzato “gli attacchi subiti dalla Dc da parte degli stessi alleati”: frase riferita all’uscita polemica della parlamentare di Forza Italia Rita Dalla Chiesa oggi in una intervista su ‘Repubblica’. “Forza Italia non vuole i voti inquinati”, sono state le parole della figlia del generale dei carabinieri ucciso dalla mafia. “Nessuno è autorizzato ad offendere la dignità di chi ha votato la Dc, e poi ci si accorge soltanto ora di questo eventuale ‘inquinamento’?”. In casa Pd Fabio Venezia avverte: “Non ci sono più alibi e, speriamo, anche arroganza da parte della maggioranza. L’approvazione del consolidato, rimandata a causa della confusione che regna tra i sostenitori di Schifani, leva ogni scusa al governo. Adesso pretendiamo tempi rapidi per formalizzare le procedure assunzionali”.

Le reazioni all’approvazione del Consolidato


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