Laudani, i gruppi della fascia ionica |I Vicerè: ecco chi resta in carcere - Live Sicilia

Laudani, i gruppi della fascia ionica |I Vicerè: ecco chi resta in carcere

Confermato il carcere per presunti esponenti di spicco della zona ionico etnea. I NOMI

la decisione del Riesame
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CATANIA. Si sono da poco concluse le serrate udienze davanti al tribunale del Riesame di Catania per i numerosi indagati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito della maxi operazione antimafia, denominata “I Viceré”. Nell’area ionico etnea tra i primi a tornare in libertà, due settimane dopo l’arresto, è stato il 61enne Paolo Di Mauro, più noto come ‘u prufissuri, considerato dall’accusa lo storico e indiscusso capo del gruppo operante a Piedimonte Etneo per conto del clan Laudani. Non solo un punto di riferimento per l’intera area pedemontana, sempre secondo la Procura, ma anche per la Famiglia poiché ritenuto uno dei fedelissimi. Destino avverso per Alfio Romeo, 53 anni, detto Faviana. Anche lui considerato ai vertici del gruppo di Piedimonte Etneo, con eguali poteri decisionali di Paolo Di Mauro. I giudici del Riesame hanno condiviso la tesi accusatoria e rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa.

Tra i presunti appartenenti al gruppo di Giarre, che riveste un ruolo particolare all’interno del clan Laudani per le pretese autonomistiche avanzate a lungo nei confronti della Famiglia, sono rimasti in carcere Orazio Leonardi, detto Maciste, considerato lo storico responsabile dell’area giarrese; Alfio Nucifora, detto Alfio Sant’Alfio, già detenuto in carcere per l’omicidio del pastore di Calatabiano Salvatore Buda e considerato a lungo responsabile per le zone di Macchia di Giarre, Milo e Sant’Alfio; Giovanni Muscolino, Giuseppe D’Agata, Giuseppe Tomarchio e Sebastiano Flori. Resta agli arresti anche Leonardo Parisi, già detenuto per il tentato omicidio di Luigi Falzone, per il quale i giudici del Riesame hanno annullato l’ordinanza limitatamente alle accuse di spaccio, confermando però quella di associazione mafiosa. Sono invece tornati in libertà Salvatore Nicotra, storico esponente del gruppo e noto come Turi da Macchia; Rosario Muscolino; Leonardo Patané; Mario Giuffrida, detto Rambo; e Mario Trovato, soprannominato ‘u Biondo.

Capitolo a parte per l’imprenditore giarrese Nino Puglia, accusato dalla Procura di Catania di concorso esterno in associazione mafiosa. Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza del gip Alessandro Ricciardolo e disposto l’immediata remissione in libertà dell’indagato.

 

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