"Lavoro nero e grigio, in tanti non rispettano le regole" - Live Sicilia

“Lavoro nero e grigio, in tanti non rispettano le regole”

Secondo Spitalieri della Fisascat, "bisogna invertire la rotta"
IL SINDACATO
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2 min di lettura

Un auspicio per il 2024 e un impegno per raggiungerlo?” “Il lavoro senza dubbio. Lavoro retribuito nel rispetto delle regole. Sembra una banalità ed invece è il punto di partenza. Ci batteremo sempre in difesa e al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori”, spiega Stefano Spitalieri segretario generale della Fisascat Cisl Palermo-Trapani.

Immagino che si riferisca alle sacche di lavoro nero ancora purtroppo presenti a Palermo
“Lavoro nero ma anche grigio. Ci sono uomini e donne trattati come fantasmi. Hanno tutti i doveri e nessun diritto. E poi ci sono coloro che lavorano più ore di quante ne vengano dichiarate o ne siano previste”.

Da questo punto di vista come vanno le cose in città?
“Registriamo un costante peggioramento”.

È un problema che riguarda soprattutto le grandi o le piccole aziende?
“Diciamo che negli ultimi periodi sono stati tanti i lavoratori che si sono rivolti a noi a seguito di un uso delle regole non in linea con i contratti collettivi e di certo non a vantaggio dei lavoratori”.

Come si combatte il fenomeno?
“Bisogna trovare una quadra sul rinnovo dei contratti collettivi che vanno applicati! Mi riferisco a quelli confederali, unica vera forma di garanzia”.
Ed insieme ai contratti ci sono tutte le regole sulla sicurezza, altro argomento su cui non bisogna mai abbassare la guardia.

Il lavoro a Palermo resta un miraggio per molti. Come si può invertire la rotta?
“Innanzitutto penso al turismo. Palermo fa segnare un costante aumento di visitatori. Bisogna consolidare i numeri e impegnarsi verso la destagionalizzazione. A Palermo si può fare davvero turismo dodici mesi all’anno. Le faccio un esempio: la nostra è una città ricca di fascino, pensi al richiamo che si potrebbe creare se alle bellezze artistiche e monumentali, al clima e alle prelibatezze culinarie a strutture ricettive sempre più a misura dei turisti, associassimo la presenza di grandi marchi della moda. Siamo convinti che la loro presenza farebbe bene anche ai nostri artigiani. Ecco perché siamo per il via libera all’aumento della superficie di vendita nel centro storico e per il rilancio di aree finora degradate”.

Ad esempio?
“Si parla da anni della costa sud. Se davvero si sfruttassero i progetti e i fondi previsti Palermo riconquisterebbe il lungomare dimenticato. Ci sarebbe una ricaduta positiva per tutto il tessuti produttivo che riguarda il commercio ed i servizi”.


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