Le agende rosse davanti alla Procura|Borsellino: "Difendiamo i magistrati" - Live Sicilia

Le agende rosse davanti alla Procura|Borsellino: “Difendiamo i magistrati”

Salvatore Borsellino crede fermamente nella magistratura. E la vuole difendere da quei “pezzi delle istituzioni” che la “stanno attaccando”. A Milano come a Palermo, a Roma come a Firenze, varie associazioni stanno manifestando la propria solidarietà a chi sta compiendo le delicate indagini sulle stragi del ’92-’93 e sulla presunta trattativa che le ha accompagnate. Salvatore Borsellino esclude che ci siano toghe rosse o nere. E ricordando il fratello, fa riemergere una questione morale che ritene necessario debba essere abbracciata da chi governa.

Oggi il vostro presidio non è solo a Palermo ma anche in altre città d’Italia. Cosa succede in queste procure?

“Abbiamo voluto scegliere queste città, Palermo Milano e Roma perchè la partecipazione si potesse allargare quanto più possibile. C’è anche Firenze, che insieme a Caltanissetta è sede della procura che sta conducendo le indagini su ciò che avvenne in Italia tra il ’92 e il ’93. Già il titolo dell’iniziativa è indicativo. ‘Non sparate sui magitrati’. Non ci rivolgiamo alla crminalità organizzata ma a quei pezzi delle istituzioni che stanno attaccando quei magistrati come Nino di Matteo, soltanto per aver manfestato la propria opinione, tra l’altro  in veste di rappresntante dell’Anm. E non vogliamo sostenere solo i magistrati in vita, che noi acclamiamo come eroi. Ma molti magistrati morti, non solo fisicamente, come mio fratello, ma anche quei magistrati come Clementina Forleo o Luigi de Magistris, che sono stati tagliati fuori”.

Nelle motivazioni della sentenza di appello al processo dell’Utri, quest’ultimo risulta il mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Secondo lei c’è un collegamento con gli attacchi che i magistrati hanno subito da parte del governo?
“Un collegamento non direi. Piuttosto questa sentenza è molto importante perchè arriva dopo la sentenza di un altro processo. Quella in cui è stato condannato il corrotto ma non il corruttore, e mi riferisco al processo Mills. Questa sentenza condanna il mediatore e mi sembra impossibile che in un paese civile non si possa condannare l’utilizzatore finale di questa mediazione. Una persona oggetto di queste accuse,di certo, non può continuare a fare il premier”.

La sentenza invece esclude il patto di scambio.
“La sentenza dice che non è stato provato. Anche se proprio secondo le procure di Palermo e Firenze le dichiarazioni di Spatuzza e Ciancimino sono state dichiarate attendibili. Forse i magistrati che sono arrivati a questa sentenza non hanno avuto tempo o voglia di approfondire. Ma è possibile che una persona abbia avuto contatti con la mafia, come Andreotti, fino al 1980 e poi basta? I contatti non si possono interrompere da un momento all’altro nel ’92”.

In questi giorni si è parlato di “macchina del fango”. Ha colpito anche lei come suo fratello?
“È la macchina del fango di cui ha parlato Roberto Saviano. Io non sono abbastanza pericoloso perchè qualcuno possa pensare di elminarmi. Mio fratello non ha fatto in tempo ad esserne colpito. È stato delegittimato, questo si. Giudicato dal Csm solo per aver denunciato il disfacimento del pool antimafia”.

Vorrei aprire con lei una parentesi tutta siciliana. Ieri Raffaele Lombardo ha compiuto davanti ai giornalisti la sua arringa difensiva descrivendo i fatti che lo hanno riguardato, soprattutto sul piano penale. C’è secondo lei una rilevanza politica?
“Premetto che nel pieno rispetto della magistratura credo che sia lei a dover dare una risposta definitiva, non posso certo anticipare qualcosa.  Mio fratello diceva però che quando certe persone si pongono al governo dell’Italia o della Regione, anche se ci sono delle ombre, queste dovrebbero mettersi da parte. Poi sta a lui decidere. È già meritevole che non si stia sottraendo alla giustizia. Ma mi rivolgo anche a certa sinistra che fa della moralità il suo principio e poi sostiene persone sulle quali, appunto, certe ombre cadono”.

Il presidente Lombardo ha parlato anche di attacco mediatico. È la stessa macchina del fango secondo lei?
“Queste informazioni sono contenute nelle indagini della magistratura. Io credo nella magistratura ed escludo che certe indagini si avviino perchè la magistratura sia di destra o di sinistra”.


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