CATANIA – L’ex assessore regionale Ruggero Razza si scalda a bordo campo in vista della partita delle comunali di Catania.
Il delfino di Nello Musumeci, avvistato domenica allo stadio in occasione della partita del Catania (rito propiziatorio per ogni candidato alla fascia di primo cittadino nella città etnea), sarebbe riuscito ad ottenere sul suo nome la convergenza di buona parte delle anime di Fratelli d’Italia.
L’asse principale, si vocifera, è quello con l’ex assessore regionale Manlio Messina. Tesi corroborata dall’ultima uscita pubblica di Razza che sui social loda il lavoro del collega di partito nel campo (minato) del Turismo (settore caldo e motivo di contesa aspra con gli alleati come dimostra l’affaire Scarpinato). “In Sicilia nel 2022 cresciute del 136% le presenze turistiche. Un risultato grandioso, per il quale c’è stato un lavoro enorme di promozione, di immagine pubblicitaria, di organizzazione della filiera. In Italia e nel mondo. Non sarebbe male riconoscerlo e dire con chiarezza che si è lavorato molto bene. E che così si continuerà”, scrive Razza. Un post che non è passato inosservato.
I tempi per la sua discesa in campo sarebbero maturi, complici i risultati delle elezioni regionali di ieri in Lazio e Lombardia. L’exploit dei meloniani sarà presto argomento da fare valere al tavolo del centrodestra per spuntarla nel braccio di ferro con i salviniani (che vorrebbero Valeria Sudano sullo scranno di Palazzo degli Elefanti) per la primazia nella scelta del candidato sindaco di Catania.
Anche se la sintesi complessiva, con oltre cento comuni chiamati al voto compresi quattro capoluoghi di provincia, sarà operazione molto più complessa. Il mantra in casa meloniana è sempre lo stesso: “Siamo il primo partito d’Italia e non governiamo nessuna delle prime dieci città d’Italia”. Insomma, i Giorgia’s boys vogliono battere cassa ma, eccezion fatta per gli autonomisti di Raffaele Lombardo, il resto della coalizione che governa a Palermo difficilmente berrà senza opporre resistenza questo (ennesimo) amaro calice.