Le recapitano una bara a casa | Ma lo "scherzo" finisce in tribunale - Live Sicilia

Le recapitano una bara a casa | Ma lo “scherzo” finisce in tribunale

"Questa bara è per te e per tutta la tua malarazza". La destinataria del messaggio e di tutto l'occorrente per il funerale è una donna di 28 anni che non ha gradito quello che tre suoi amici hanno definito come una bravata. E li ha denunciati. Così adesso è partito il processo penale.

Nella zona di via Malaspina
di
2 min di lettura

PALERMO – Uno scherzo di cattivo gusto si trasforma in un processo penale. Succede a Palermo, dove due giovani sposini si sono visti recapitare una cassa da morto con tanto di ghirlanda di fiori. E non si trattava né di un malinteso, né di uno scambio di persona. La telefonata alla ditta di onoranze funebri era stata dettagliata, precisa. E indicava proprio quel nome e quel cognome. L’indirizzo? Una traversa di via Malaspina.

A garanzia della richiesta del “servizio”, d’altro canto, non era stato chiesto nulla, nessun numero di cellulare, nessun contatto per verificare la veridicità della chiamata. E gli addetti alla consegna hanno citofonato ai destinatari con la certezza che un lutto avesse colpito quella famiglia. Si saranno detti che era una giornata “come le altre”, senza nemmeno immaginare che ad accoglierli sarebbero state due facce stranite. In quella casa nessuno era morto, stavano tutti bene. A parte l’incredulità della coppia, l’atmosfera era tranquilla, c’era la tv accesa e la giovane moglie, una 28enne palermitana, stava svolgendo le attività di ogni giorno. E così i due giovani hanno cercato di capirci qualcosa.

Si sono informati col vicinato, ma nessuno aveva loro nascosto la dipartita di uno dei propri cari. Hanno chiesto ai dipendenti della ditta chi avesse telefonato per richiedere il servizio, ma ciò non ha reso più comprensibile la situazione. A quel punto, è stato un sms ricevuto sul telefono cellulare della ragazza a chiarire cosa fosse successo: “La cassa da morto che ti è arrivata a casa – diceva il messaggio – non è per tuo marito, ma per te e per tutta la malarazza che hai”. Insomma, conciso, ma incisivo. Proprio come la lunga serie di telefonate che la giovane ha poi raccontato di avere ricevuto durante le ultime settimane.

Rigorosamente anonime, erano arrivate ripetutamente sia al telefono di casa che al cellulare. Una raffica di episodi inquietanti a cui la coppia ha così deciso di mettere un punto nonostante i “molestatori”, loro conoscenti, li avessero definiti come “scherzi”, compreso quello dell’invio di tutto l’occorrente per il funerale.

Un gesto non gradito, ritenuto offensivo: l’arrivo del “kit funebre” ha infatti rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sfociando prima in una denuncia e poi in un processo penale, già in fase di dibattimento, in cui la coppia è difesa dagli avvocati Toni Palazzotto e Michele Palazzolo. I capi di imputazione per due donne ed un uomo, tutti e tre palermitani, sono di molestie telefoniche ed ingiurie.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI