PALERMO – Quattrocento metri di paura, lungo i quali si registrano scippi e rapine a raffica. Ultimo in ordine di tempo, il colpo ai danni di una donna di mezza età, sorpresa alle spalle in via Bologna da un giovane e derubata del suo smartphone. Ad entrare in azione martedì pomeriggio, un ragazzo di circa quindici anni. Un “baby” scippatore che ha così allungato la lista dei colpi messi a segno nella zona che comprende anche via San Cristoforo e via Calderai, un’area a pochi metri da via Roma in cui passanti e turisti vengono presi di mira all’ordine del giorno.
Un microcosmo nel cuore del centro storico, già al centro di numerose segnalazioni da parte di residenti e commercianti che hanno più volte chiesto la collocazione delle telecamere in via Roma, specie nel tratto compreso tra via Divisi e via Montesanto, dove la scorsa settimana un’anziana è stata rapinata dopo avere prelevato la pensione alla posta. Una escalation preoccupante che ha già fatto alzare la soglia d’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno intensificato i controlli. Ciò nonostante scippi e rapine continuano ad essere messi a segno specie al tramonto. Poco dopo e 19,30 chi si trova a percorrere quelle strade teme di essere seguito, aggredito, derubato.
In pieno centro, a due passi da negozi e abitazioni, due turiste francesi sono state scippate ad agosto. Si trovavano in via Calderai, stavano per raggiungere la via Roma da via Maqueda per andare a visitare la chiesa di San Domenico, ma due ragazzi a bordo di un Sh si sono impossessati delle loro borse. Uno dei due malviventi è sceso dallo scooter per “finire il lavoro”: una delle vittime ha opposto resistenza, ma alla fine ha ceduto. Ed è tornata nel suo Paese con un amaro ricordo.
Così come è successo ai turisti che lo scorso maggio sono stati rapinati all’interno di un bed and breakfast di via San Cristoforo: i malviventi hanno fatto irruzione al primo piano della palazzina di notte, e hanno spruzzato spray narcotizzante a due ospiti che stavano dormendo e li hanno ripuliti di 2 mila euro. Fu il secondo colpo nella stessa struttura a distanza di poche settimane e chi abita nella zona pensò inevitabilmente a una banda organizzata. La stessa che avrebbe più volte colpito all’altezza di vicolo Lampionelli, una stradina strettissima in cui i malviventi fuggono e trovano immediato rifugio.
Maurizio Caruso lavora in uno dei tanti negozi artigianali che si trovano lungo la via Calderai. E ne ha viste tante. “In questi anni abbiamo chiamato le forze dell’ordine decine di volte – dice – perché soprattutto in estate non c’è giorno che non succeda qualcosa. L’altra sera, prima della chiusura, un anziano inglese è stato scippato proprio qui davanti. Gli hanno rubato l’iPhone che aveva in mano. Ha chiesto aiuto, gli abbiamo portato un bicchiere d’acqua, era sotto choc. Scene che si ripetono troppo frequentemente e anche noi cominciamo a sentirci in pericolo, un tempo non era così. Questa zona era il fiore all’occhiello del centro storico, ma abbiamo visto precipitare il suo stato giorno dopo giorno”.