Grande Sud, in questa particolare competizione, ha dato spettacolo. Leggendo i titoli delle agenzie da gennaio a oggi che davano conto della posizione dei miccicheiani sulle amministrative c’è davvero da ritrovare il buonumore. Si partiva dalla corsa solitaria, chiesta a gran voce dalla base in un lungo e partecipato coordinamento regionale. Ma sì, perché no, corriamo da soli, Miccichè non se l’era fatto dire due volte. Anzi, quasi quasi mi candido io, aveva aggiunto. Guardate che dice sul serio, s’erano affrettati a precisare i suoi, come se . Due o tre giorni dopo, si parlava di prove di intesa tra Terzo polo e Grande Sud. E di riavvicinamento con Lombardo. Il 14 febbraio Miccichè assicurava che una cosa era certa: niente accordi col Pdl. E sì, non scherziamo con le cose serie. A Palermo, Grande Sud converge su Massimo Costa. E Miccichè si dà un certo da fare, in tandem con Gianpiero D’Alia, per allargare la comitiva. A chi? Ma, al Pdl, ovviamente. E ci riesce pure. Tanto bene da replicare la medesima intesa pure a Trapani. Ma da qui al 6 maggio c’è tempo per inventarsi qualcos’altro, magari ad Agrigento.
Continua la carrellata di promesse elettorali non mantenute, prima ancora del voto. Ieri vi abbiamo proposto quelle del Pdl. Oggi è la volta di Grande Sud.
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