L'età dell'innocenza con Mario Pupella - Live Sicilia

L’età dell’innocenza con Mario Pupella

Il ricordo dell'amico, dell'uomo, del personaggio

Mario Pupella nacque personaggio.

E quando nel ’69 Elio Di Vincenzo – che poi sarebbe stato con Mario il fondatore e l’attuatore di tanto e tanti teatri – rientrato dallo Stabile di Catania ebbe il ruolo di “chioccia” di tanti di noi che ci affacciavamo al palcoscenico – Mario, insieme con il già esperto Pippo Spicuzza, Lollo Franco, Alberto Ardizzone e altri, si presentava nel garage-teatro di via Calvi con il suo mantello ottocentesco portato con sapienza e disinvoltura. Era bello e dal destino segnato sul viso. Un giorno mi confidò il suo entusiasmo nell’essere stato scritturato per un film (non ne ricordo il titolo, ma il suo primo): “Sette pose! Lo capisci? Sette pose! Sono un professionista!”.

Era, per tutti noi, l’età dell’innocenza, ma percepivamo che quell’ingombro dell’anima che era il teatro sarebbe stato per sempre come un’arrampicata in montagna. Non sapevamo, invece, che la mafia culturale di Palermo avrebbe quasi sempre dettato legge. Tema, questo, su cui tornerò presto.

Intanto, abbraccio la sua bella Famiglia erede della “condanna” teatrale e le sussurro, come si usa in teatro, “merda”, cioè fortuna.


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