Pd, lettera dalla Sicilia per Schlein affinché salvi le primarie - Live Sicilia

Pd, la tensione non cala: lettera-appello a Schlein per le primarie

Raccolta firme, malumori per la nuova convocazione dell'assemblea

PALERMO – Anthony Barbagallo riconvoca per venerdì pomeriggio i lavori dell’Assemblea regionale del Partito democratico siciliano e intanto, contro alla linea del segretario, da deputati e dirigenti di peso parte un appello che ha come destinataria Elly Schlein. Si chiede che la scelta dei nuovi vertici regionali dem si facciano le primarie. Una posizione per la quale viene lanciata anche una raccolta firme da inviare poi alla segretaria e alla Direzione nazionale.

L’assemblea del Pd Sicilia

Sono passati tre giorni dalla riunione di sabato all’Astoria Palace di Palermo ma le distanze nel Partito democratico siciliano restano tutte. La sospensione dei lavori dell’assemblea regionale, che dovrebbe approvare il regolamento per il congresso di primavera, non sembra avere riportato il sereno in casa dem.

L'assemblea del Pd Sicilia
L’assemblea del Pd Sicilia

La nuova convocazione dell’assemblea

Non sono pochi, infatti, i mal di pancia nel partito per la data e l’orario della convocazione per il prosieguo dell’assemblea di sabato che si era conclusa con una tregua armata. L’appuntamento è per le 18 di venerdì e secondo molti avversari di Barbagallo l’orario deciso punta a scoraggiare quella parte della platea non allineata con il segretario e che potrebbe quindi disertare i lavori.

La lettera a Schlein

I deputati europei, nazionali e regionali venuti allo scoperto con un primo documento, intanto, prendono nuovamente carta e penna e si rivolgono direttamente al Nazareno. “Riteniamo che sia indispensabile per un partito come il nostro superare l’autoreferenzialità e lavorare sulle grandi questioni che interessano le persone nel quotidiano, dal lavoro alla sanità, dalla scuola alla mobilità, dai diritti di ciascuno alla sostenibilità ambientale”, è un passaggio della missiva che gira per le chat dei dem e che è stata confermata da più fonti.

Un esplicito riferimento, quindi, all’invito fatto sabato dal responsabile organizzativo Igor Taruffi dal podio dell’Astoria Palace. Taruffi ha auspicato che dopo lo scontro sulle regole del congresso ci si fermi con le baruffe sui giornali e si torni a parlare dei “temi che interessano i cittadini”.

“Barbagallo vuole cancellare le primarie”

“Lo Statuto di un partito è la base della sua convivenza civile come società organizzata, e non è una questione burocratica ma politica”, ricordano i dissidenti che puntano ancora il dito su Barbagallo. “Al segretario regionale uscente contestiamo la volontà di cancellare le primarie dallo statuto adottato nel 2009. Una scelta incomprensibile e assolutamente non coerente con quanto si registra a livello nazionale”.

Nella lettera-appello si ricorda inoltre che “senza le primarie la segreteria nazionale Elly Schlein non avrebbe vinto il congresso” e il Pd “non avrebbe potuto trarre il beneficio che la spinta esterna di elettori e simpatizzanti hanno dato con la loro partecipazione superando il voto degli iscritti”. Il meccanismo del solo tesseramento “non è adeguato e appare alquanto obsoleto – ancora la lettera – rispetto a ciò che si muove nella società, per questo chiediamo che rimangano le primarie nello Statuto regionale”.

“Schlein ci ascolti”

Secondo i dissidenti dem il partito siciliano “ha bisogno di aprirsi alla società e di coinvolgere nuove energie che il tesseramento da solo non sarebbe in grado di fare”. Da qui l’appello a Schlein affinché “non lasci” la scelta della sua classe dirigente territoriale “al solo meccanismo del tesseramento che in tante realtà – si legge – è condizionato da dirigenti che risultano alleati persino delle forze politiche di centrodestra”.

Le primarie sono viste dal fronte anti-Barbagallo come “uno strumento per rinvigorire la partecipazione e per neutralizzare rendite di posizione figlie dello storico gattopardismo che affligge questa regione”. Tanto basta per surriscaldare ulteriormente il clima in vista di un redde rationem che a questo punto appare sempre più inevitabile.


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