L'ex Jolly albergo stagionale | Il piano anti crisi della proprietà - Live Sicilia

L’ex Jolly albergo stagionale | Il piano anti crisi della proprietà

L'idea del gruppo Nh per evitare il licenziamento dei 25 dipendenti.

PALERMO – L’idea è quella di trasformarlo in una struttura alberghiera fruibile per soli sei mesi l’anno. L’ex Jolly Hotel, dunque, per rimanere in vita e non cedere il passo ai 25 licenziamenti già annunciati lo scorso mese, dovrebbe diventare un albergo stagionale, aperto solo nei mesi di alta stagione. L’NH di corso Foro Umberto I avrebbe deciso di chiudere definitivamente per via di un drastico calo dei risultati, i peggiori d’Europa secondo l’azienda. Da novembre a marzo, infatti, nel periodo di bassa stagione, la sede di Palermo avrebbe registrato il peggior fatturato di tutta la catena alberghiera, così da compromettere il risultato annuale e determinare la chiusura.

Dopo l’avvio della procedura di mobilità nazionale per 25 esuberi dello scorso 8 marzo, l’azienda propone una soluzione. Tenere aperta la struttura per soli sei mesi l’anno, trasformando i contratti dei lavoratori a tempo determinato. A questo si aggiungerebbe, però, anche la necessità di un’ulteriore riduzione dell’organico nei reparti di cucina, sala e manutenzione. Una proposta non condivisa dalle organizzazioni sindacali che, dopo l’annuncio dei licenziamenti, avevano chiesto all’azienda di prevedere misure alternative alla chiusura dell’intera struttura ricettiva che, di fatto, oltre ai licenziamenti rischierebbe di non rimanere più aperta tutto l’anno.

La controproposta della Filcams Cgil Palermo per scongiurare 25 licenziamenti, o l’eventuale mutamento di status da lavoratori a tempo indeterminato a lavoratori precari, è di tenere aperto l’NH Hotel nel periodo di bassa stagione, ma con una pianta organica particolarmente ridotta. L’idea è quella di procedere, in quei periodi di minore affluenza turistica, allo smaltimento delle ferie e di permessi, facendo persino ricorso al “fondo di integrazione salariale”. Il sindacato si è mostrato aperto anche ad un’eventuale trasformazione dell’albergo in stagionale, ad una condizione però: il mantenimento dei contratti a tempo indeterminato per i dipendenti, con un part time verticale.

“Riteniamo che il basso fatturato dichiarato dall’azienda sia dovuto esclusivamente alla mancanza di strategie commerciali – dichiara Laura Di Martino, segretario provinciale Filcams Cgil Palermo -. La crisi, inoltre, può essere gestita con il ricorso alla cassa integrazione. Non è escluso che, in occasione del prossimo incontro, realizzeremo azioni di protesta sul territorio per chiedere proposte serie per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per noi, inoltre, è esclusa qualsiasi revisione dell’organico”.

Rimanendo in tema di strutture alberghiere, nonostante siano state regolate le posizioni dei lavoratori dell’Hotel Posta, non rientra ancora la situazione al Massimo Plaza, per il quale si è in attesa da parte dell’azienda la data per discutere delle spettanze dovute ai dipendenti, tra tredicesima e mensilità di febbraio e marzo. “Siamo consapevoli delle difficoltà, soprattutto in termini di liquidità, che l’azienda registra nei periodi di bassa stagione, nonché della volontà della stessa a regolarizzare le posizioni approfittando del maggior fatturato che si registra, invece, nei periodi di alta stagione. Ma riteniamo utile ed indispensabile una collaborazione tra le parti, finalizzata ad una maggiore garanzia e tutela dei lavoratori e dell’attività dell’azienda stessa, motivo per cui sollecitiamo la realizzazione dell’incontro sindacale, fondamentale per l’individuazione di soluzioni condivise”.

Spiragli di luce invece per i quattro lavoratori dell’Eurostar Centrale Palace Hotel, per i quali l’azienda aveva proceduto al licenziamento individuale per la soppressione del servizio di facchinaggio. All’incontro all’ufficio provinciale del lavoro, la Filcams Cgil Palermo avrebbe dimostrato che i lavoratori svolgono anche altre mansioni oltre al servizio di facchinaggio. Sembra vicino, dunque, un accordo che vedrà, a fronte di una momentanea riduzione delle ore lavorative, la salvaguardia dei quattro posti di lavoro. “Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro – conclude Laura Di Martino -. L’azienda ha preso in considerazioni le nostre proposte, dimostrando apertura per il ritiro dei licenziamenti con la conseguente revisione delle ore e delle mansioni dei lavoratori coinvolti. Il 26 aprile torneremo all’ufficio provinciale del lavoro per firmare l’eventuale accordo”. 

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