Lidi a Messina: no a steward di spiaggia, sì ad attività sportive - Live Sicilia

Lidi a Messina: no a steward di spiaggia, sì ad attività sportive

Incontro tra Confesercenti e Comune.
LA RIPARTENZA
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Messina era l’unico comune d’Italia, fino all’anno scorso, a dover ottemperare alla misura dell’accoglienza dello “steward di spiaggia” che si occupasse di spiegare le regole anti – contagio da Coronavirus ma, con l’apertura ufficiale della stagione balneare da oggi, potrà rinunciare a questa presenza che comporta una spesa in più per i titolari di lidi balneari. Questo è il principale motivo di ribellione da parte delle associazioni di categoria a tutela del settore che hanno incontrato, ieri pomeriggio, l’assessore comunale alle Politiche del Lavoro e del Mare, Dafne Musolino, su richiesta della Federazione delle Imprese Balneari per definire le linee guida da adottare nell’erogazione dei servizi e in tutto ciò che è correlato. Nella condivisione di un nuovo protocollo che verrà redatto entro il prossimo lunedì/ martedì e poi visionato dalla delegazione della filiera e adottato, la Fiba Confesercenti ha messo a segno, durante il tavolo tecnico, un goal decisivo che azzera l’obbligo a carico degli imprenditori balneari di Messina di assicurare la presenza degli Steward di spiaggia e il divieto di svolgere sull’arenile le attività ludico-sportive di gruppo. E’ vero che in tutte le città a vocazione turistica si parte da oggi con una consapevolezza maggiore contro la pandemia rispetto alla precedente stagione ma la Sicilia resta un passo indietro perché cerca di cavalcare l’onda di ripresa alla normalità con il color “arancione”, lanciandosi sul “liberi tutti” da lunedì. A partecipare al proficuo confronto anche il Dirigente dell’Ufficio Territoriale Marittimo, Gianpaolo Nicocia, il Dirigente del Dipartimento Comunale Politiche del Territorio, De Pasquale ed il Capitano di Fregata Ripoli, in rappresentanza della Guardia Costiera. Riproposto dunque il protocollo che è stato siglato lo scorso anno, introducendo le modifiche avanzate dalla Fiba, in particolare dal Coordinatore provinciale Santino Morabito.   

«Gli steward vanno formati e pagatidagli imprenditori concessionari e costano circa 3500 euro per stagiona – dichiara il responsabile di categoria Confesercenti Morabito – un onere gravoso che altre realtà non hanno avuto. Era necessario evitare e porre fine a questa disparità da noi sostenutae uniformare le procedure a quelle vigenti nel resto della Penisola. Ormai, tutti sanno comportarsi in modo ragionevole contro il Covid – 19, soltanto chi non vuole capirlo non applica la giusta condotta. Inutile sottoporci a questi costi eccessivi per illustrare alla gente quello che già sa. Dobbiamo mostrare una competitività partendo in ritardo rispetto ad altri che hanno collaudato l’ordinanza prima di noi. Lo svolgimento di attività ludico-sportive, i giochi nelle piscinette per i piccoli che l’anno scorso erano sigillati saranno una boccata d’ossigeno. Il nuovo protocollo recepisce quello regionale e nazionale. Il distanziamento sociale è ancora vigente a 10 metri quadrati sotto ogni punto d’ombra e un metro e mezzo tra un lettino l’altro. Al momento, possiamo imbastire un’attività balneare ma gli stabilimenti sono zoppi. Il Governatore Musumeci ha emanato il provvedimento ad inizio maggio e dovremmo avere per legge 30 giorni di tempo prima dell’avvio ufficiale». In passato, la stagione balneare si protraeva per disposizione normativa dall’1 maggio al 30 settembre. Con la legislatura Crocetta, si è allungata dall’1 aprile al 31 ottobre. Pertanto, gli imprenditori del turismo balneare hanno un intervallo di tempo dall’1 marzo per il montaggio e fino a novembre per smontare.

L’anno scorso, la stagione è iniziata il 15 giugno. 32 concessionari della filiera del turismo del mare a Messina ripartiranno (4 in più rispetto al 2020, che avevano scelto lo stand by per via di un bilancio negativo) tra stabilimenti, spiagge attrezzate e locali di pubblico esercizio. In provincia, i concessionari crescono di anno in anno però molti sulla Riviera Jonica sono rimasti fermi nel 2020. In tutto quest’anno, oltre 100 entreranno in funzione con la stragrande maggiorana tra Taormina e Giardini Naxos. A Messina tutti i lidi restano montati mentre, per esempio a Roccalumera, a Capo d’Orlando, a Nizza questo non avviene, malgrado la legge regionale n. 3/ 2016 lo consenta. In soldoni, in provincia, più del 30 per cento ha optato per saltare il turno perché le imprese avrebbero speso 30-40mila euro per ripristinare le strutture. «Una discrepanza notevole tra il comune capoluogo e quelli della provincia – ammette Morabito -. Troppe incognite per gli esercenti. Nel nostro comparto economico balneare – turistico, nessuno si può permettere di stare chiuso per due anni consecutivi. Siamo stati tagliati fuori da sussidi a fondo perduto del ‘Cura Italia’ perché si è calcolato un calo del fatturato di marzo – aprile che noi non avevamo. Abbiamo ricevuto la Pmi Card del Comune che ammonta a 3mila euro ad impresa. Siamo in attesa di percepire dallo Stato 1800 euro che sono inezie. Ci hanno promesso entro 15 giorni dalla presentazione delle istanze, effettuata ad inizio aprile. La Regione ha fatto un’ottima iniziativa esentandoci dal pagamento del canone demaniale del 2020. Circa 7-8mila euro l’anno per una struttura di circa 3mila metri quadri. Il coprifuoco deve slittare da qui a breve. Fare pronostici è impossibile. Dal 1° luglio, ci saranno i veri cambiamenti legati al Piano di vaccinazione (più della metà della popolazione deve essere immunizzata) e ci saranno corsie preferenziali, come nei teatri nei cinema. Chi ha la licenza di somministrare alimenti e bevande può mettere musica di sottofondo. Ma non si può parlare di serate danzanti».

L’assessore Musolino ha accordato alla Fiba un’altra convocazione delle associazioni per risolvere l’annosa vicenda della Tari a carico dei Concessionari. L’Amministrazione di Messina continua a conteggiare il tributo sull’intera superficie in concessione e non sull’area destinata alla vendita, a dispetto di una sentenza del Consiglio di Stato che chiarisce che, per il calcolo della tassa sui rifiuti, l’arenile non va considerato pertinenza dello stabilimento.

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