Lidl in via Palazzotto, le obiezioni di Confcommercio al Consiglio

Lidl in via Palazzotto, le obiezioni di Confcommercio al Consiglio comunale

La nota dell'associazione al presidente Sebastiano Anastasi

CATANIA – Sul progetto di costruire un supermercato in via Palazzotto la situazione è di “confusione e incertezza”: lo sostiene Confcommercio in una nota inviata al Presidente del Consiglio comunale di Catania Sebastiano Nastasi. Confcommercio contesta una nota della Direzione Urbanistica in cui si dà parere favorevole al progetto di costruire un supermercato nella zona di tondo Gioeni.

Il progetto

È la Lidl a volere edificare un punto vendita di 1350 metri quadri in via Palazzotto. L’area individuata è un terreno incolto che corrisponde a una zona L nel Piano regolatore generale della città, dunque da destinare a strutture e attrezzature di interesse generale di iniziativa pubblica e privata come mercati generali, mattatoi, centrali del latte o scuole.

Il parere favorevole alla costruzione del supermercato è arrivato lo scorso 29 novembre da parte della direzione Attività produttive. Nell’iter che ha portato all’approvazione del permesso di costruire la stessa Lidl aveva chiesto la massima chiarezza sulla possibilità di edificare un punto vendita su quel terreno, e l’Urbanistica aveva confermato che non esistevano incompatibilità con il Prg di Catania.

La contestazione di Confcommercio

Proprio sulla destinazione del terreno di via Palazzotto all’edificazione di un supermercato si concentra la nota di Confcommercio, che risponde a una nota rilasciata dalla Direzione urbanistica del Comune di Catania.

Nella nota Confcommercio sottolinea quelle che, a parere del Responsabile Area Legislativa dell’organizzazione Francesco Sorbello, sono delle “inesattezze” nella nota della Direzione urbanistica, che ammetterebbe la costruzione di supermercati in una zona in cui la stessa direzione Urbanistica esclude la realizzazione di medie strutture di vendita, ipermercati e negozi di vicinato.

“Nella nota dell’urbanistica – si legge nella lettera che Confcommercio ha inviato al presidente del Consiglio comunale Anastasi – si afferma che in ‘zona L è possibile realizzare attrezzature di interesse generale di iniziativa pubblica e privata. Preso atto che i supermercati – a differenza delle medie strutture di vendita, degli ipermercati ( da intendersi a ns avvisio grandi strutture di vendita) e degli esercizi commerciali e di vicinato – rappresentano servizi generali di prima necessità, si ritiene che non ricorrano rilievi di incompatibilità'”.

“Non può sfuggire – continua la nota di Confcommercio – la contraddizione ed inesattezza insita nella formula utilizzata: nella zona L si dà atto che non sono ammesse le medie e grandi strutture di vendita, ma neanche gli esercizi di vicinato, mentre, per l’urbanistica, sarebbero ammessi i supermercati”.

“Val la pena ribadire – scrive ancora Confcommercio – che i supermercati rientrano in una delle tre tipologie di vendita (vicinato, medie o grandi strutture di vendita) che si dichiarano, invece, non ammessi. Incredibile, ma sembrerebbe che l’assessorato urbanistica abbia introdotto nella legislazione vigente una nuova tipologia di vendita”.

“Un’altra cosa”

Confcommercio sottolinea poi che le zone L del Prg sono destinate anche a impianti annonari come i mercati generali. “Un supermercato è un’altra cosa” sottolinea Confcommercio nella sua nota, richiamando la definizione di “autorevoli dizionari” di un mercato generale, ovvero un luogo in cui si vendono all’ingrosso dei prodotti che provengono direttamente dalla produzione.

“Non si ravvede pertanto – scrive Confcommercio – alcuna compatibilità e conformità tra esercizi al dettaglio e i mercati generali”.

Il consiglio comunale

Il consiglio comunale di Catania è stato già informato delle obiezioni di Confcommercio dal presidente Sebastiano Anastasi, che ha trasmesso la nota dell’organizzazione ai capigruppo consiliari e alle Commissioni interessate e attende le valutazioni di chi riterrà di doversi pronunciare sulla questione.

“Abbiamo sempre la necessità – commenta Anastasi – di bilanciare la fisiologica partecipazione al dibattito democratico dei consiglieri con il dovere di fare marciare la macchina amministrativa. Quando le questioni non sono urgenti preferisco non bruciare i passaggi, coinvolgendo il più possibile i consiglieri e il consiglio”.

Anastasi ha dunque girato la nota di Confcommercio ai capigruppo e attende reazioni. “È giusto che dia la possibilità ai capigruppo di esprimersi – dice Anastasi – e capire se condividono o no l’idea di discutere in consiglio delle questioni che ci vengono sottoposte ogni giorno”.

La riunione di capigruppo di oggi, martedì 16 luglio, aveva all’ordine del giorno la cenere vulcanica e ha partecipato anche il sindaco Enrico Trantino. Nessuno ha fatto cenno alla nota di Confcommercio. “Se anche alla prossima riunione non avrò cenni sulla questione – conclude Anastasi – assumerò tutte le decisioni del caso”.


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