L'inchiesta sul petrolio | Gli atti vanno a Roma - Live Sicilia

L’inchiesta sul petrolio | Gli atti vanno a Roma

La decisione, che riguarda anche il cosiddetto "filone siciliano", è stata presa dalla Procura generale della Cassazione.

Il filone
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POTENZA – Gli atti sugli affari del “quartierino” del petrolio, venuti alla luce nelle settimane di maggior clamore prodotto dall’inchiesta avviata dai pm di Potenza, saranno a breve trasferiti alla Procura di Roma. La decisione, che riguarda anche il cosiddetto “filone siciliano”, è stata presa dalla Procura generale della Cassazione, chiamata in causa da Alessandro Diddi, avvocato difensore del lobbista Nicola Colicchi, uno dei principali indagati dell’inchiesta. Alla Procura di Potenza restano così i primi due filoni, quelli sul traffico illecito dei rifiuti prodotti dal centro Oli dell’Eni di Viggiano (Potenza) e su “Tempa Rossa”, il centro Oli della Total in fase di realizzazione a Corleto Perticara (Potenza): per questa parte dell’inchiesta nelle scorse settimane sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 70 indagati (tra cui nove società). Secondo i pm potentini, proprio da Tempa Rossa erano partiti gli interessi del “quartierino”, in cui aveva un ruolo significativo l’imprenditore siciliano Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi (dimessasi lo scorso 31 marzo, quando l’inchiesta portò all’arresto di sei persone e al sequestro – poi revocato – dell’impianto di Viggiano). Dalla Basilicata le mire del “quartierino” arrivavano fino in Sicilia, in particolare al porto di Augusta (Siracusa) dove si sarebbero potute convogliare numerose attività derivanti dall’estrazione del greggio lucano. Già in sede di interrogatorio, l’avvocato Diddi aveva chiesto ai pm di Potenza di trasferire gli atti a Roma, ma l’istanza era stata respinta. Il legale ha così presentato un’altra richiesta, al Pg della Cassazione per chiedere un suo intervento sulla competenza territoriale: la decisione – in accoglimento del ricorso di Colicchi – è stata depositata oggi. Alla Procura di Roma gli atti saranno quindi trasferiti a breve, quasi sicuramente la settimana prossima, quando saranno in sede i pm di Potenza titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Francesco Basentini e il sostituto Laura Triassi. Colicchi è accusato di reato associativo, per cui la decisione del Pg della Cassazione comporterà il trasferimento a Roma dell’intero filone dell’inchiesta, compresa la posizione degli altri indagati. Saranno trasferiti a Roma anche gli atti relativi all’ex Capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che non è indagato per reato associativo, ma la cui posizione fa comunque parte del cosiddetto “filone siciliano” dell’inchiesta potentina. (ANSA)

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