PALERMO – Una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Rosario Crocetta dopo l’esito della manovra ter e le dichiarazioni del governatore: “L’Ircac? – aveva detto Crocetta – è servito solo a pagare stipendi”. Parole a cui le sigle del mondo cooperativo hanno deciso di rispondere in coro con un documento firmato da Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci e Unicoop in cui si chiede urgentemente “un incontro” e si rimarca il valore della cooperazione sull’isola (“unico settore economico in Sicilia – si legge – che dal 2008 al 2013 ha prodotto una crescita occupazionale del 7,1%”).
“Le dichiarazioni che, dopo l’approvazione della legge finanziaria, abbiamo sentito in questi giorni sull’Ircac e indirettamente sul movimento cooperativo e le sue associazioni di rappresentanza – scrivono i presidenti delle 5 centrali cooperative – hanno destato in noi stupore. Non è vero che è stata condotta da noi una battaglia di retroguardia sull’Ircac. Nè che si volevano difendere stipendifici”.
“E del resto – continua la lettera – la norma sull’Ircac proposta dal Governo ed approvata dall’Ars non riduce alcuno stipendio, sia esso giustamente o ingiustamente erogato. Anzi. Essa non fa altro che togliere risorse destinate ad investimenti (e quindi ad occupazione) nelle cooperative (25 milioni di euro!) e indirizzarli al mantenimento dei costi (inclusi gli stipendi) dei forestali”. Poi l’affondo: “Chiamiamola con il suo vero nome: questa non è la rivoluzione, è il mantenimento della logica assistenziale che tanto male ha fatto alla Sicilia negli anni passati!”.