L'Isola che non c'è - Live Sicilia

L’Isola che non c’è

Innocentisti e colpevolisti "a prescindere"
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L’Isola che non c’è dovrebbe avere governanti cristallini, capaci di sciorinare atteggiamenti immacolati e vite irreprensibili. Non entriamo nel merito delle accuse a Raffaele Lombardo. Non le conosciamo nel dettaglio delle carte. Non giudichiamo. Osserviamo, da cronisti, l’ennesimo sconquasso. Un’altra falla nella chiglia siciliana, provocata da un articolo di giornale che ha proiettato la figura del governatore, innocente fino a prova contraria, nel cono d’ombra della mafia, agli occhi dell’opinione pubblica. E – beninteso – crediamo che i giornalisti abbiano appena una colpa: quella di avere compiuto il loro dovere.
Ma diventa difficile pure respirare in una terra gonfia di retorica e di veleni. In alto, nel cielo splendente di frasi fatte, si stagliano le figure degli eroi antimafiosi che morirono per consegnarci un futuro migliore. In basso, le pietre acuminate. E sotto le pietre, a ogni calcio, spunta una presunta vipera mafiosa. Vera o falsa che sia, quando morde la speranza dei cittadini il delitto incalcolabile è già stato consumato. Come possano coesistere vipere e cielo dei martiri nella stessa Isola che c’è resta un mistero. Oppure è un prodigio oscuro della già citata retorica.

Ma l’Isola che non c’è avrebbe diritto pure a elettori, non solo a eletti, migliori, più saggi. I commenti registrati su Livesicilia brillano di passione e peccano di approssimazione. In pochissimi casi abbiamo letto un’analisi lucida, un tentativo di chiamare le cose col loro nome, un salutare fremito di incertezza con lo scarno materiale mediatico a disposizione. Soprattutto c’è stata una dislocazione preventiva, secondo schieramento e calcolo. Quelli che stanno con Lombardo hanno posto la mano sul fuoco dell’illibatezza di Raffaele. Quelli che lo odiano ne hanno chiesto a gran voce le dimissioni. Entrambe le fazioni hanno mostrato una scarsa voglia di confronto e una impellente necessità di scontro, a prescindere. E quanti di noi (sì, tanti di noi, nessuno escluso) scoprono oggi il piacere della purezza alla Giovanna D’Arco, dopo anni di inciuci e clientele, solo perché sulla graticola si agita il corpo del nemico?

Pensiamo, purtroppo, che l’Isola che non c’è continuerà a non esserci per molto tempo.

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