Etna e Littorina, viaggio emozionale |Uno spettacolo tra storia e canyon - Live Sicilia

Etna e Littorina, viaggio emozionale |Uno spettacolo tra storia e canyon

Antonello, il capotreno dei capotreni, che ci spiega tutto. Anche quello che l’occhio comune del mortale non può scorgere. LE FOTO

la ferrovia circumetnea
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CATANIA – Puntuale come un orologio svizzero parte dalla stazione Borgo alle 9 e 27 del mattino. Stavolta, a fare il giro con la Littorina, ci siamo anche noi. La prima parte del tragitto, a bordo di uno dei tanti treni che trasportano i pendolari da e per Catania, sembra non raccontare troppo a chi non viaggia con la guida giusta. Il nostro viaggio, invece, è diverso: c’è Antonello, il capotreno dei capotreni, che ci spiega tutto. Anche quello che l’occhio comune del mortale non può scorgere.

Lui invece, dopo trentacinque anni di servizio sui treni della Fce, sa tanto. E tutto racconta. Non solo a noi che su quel vagone siamo saliti per documentare uno dei percorsi più suggestivi della Sicilia, dell’Italia intera. Ma anche a quei turisti che, hanno prenotato il “giro con la Littorina” e che vorrebbero sapere tutto di quella ferrovia circumetnea, del territorio che attraversa, dell’Etna e dell’isola più grande del Mediterraneo. Antonello Licciardello fa la spola, tra noi e il vagone turistico. Racconta, spiega, illustra.

Si emoziona mostrando i binari che attraversano i paesi abitati, la commistione tra ferroviae città. Ci spiega come mai, a Valcorrente, il passaggio a livello è azionato, ancora, manualmente. C’è una signora che continua a compiere un gesto che solo i catanesi che hanno più di venticinque anni ricordano: abbassa la sbarra e, una volta passato il treno, la risolleva. Per automatizzare anche l’unica stazione a

La stazione di Valcorrente azionata ancora manualmente

“energia umana” l’azienda aspetterà che la signora raggiunga l’età pensionabile.

Meno male, direbbe qualcuno, il volto dei turisti che viaggiano con noi dice molto di più di tante parole: per loro, quel momento, è la fotografia di un tempo che fu, che solo il viaggio con la littorina può rievocare. C’è tutta la gloriosa storia di un sistema che, in tempi remoti, ha permesso all’Etna e alle sue comunità di restare in contatto, progredendo in modo evidente a differenza delle comunità montane più isolate.

Lasciamo Valcorrente, dove il treno non ferma ma rallenta, e attraversiamo non senza stupore le stazioni dei paesi a Valle, prima di inerpicarci verso la parte alta dell’Etna: Paternò e la sua rocca e poi Adrano e, sottoterra, per evitare troppe interferenze con la superficie, anche Santa Maria di Liciodia.

Il paesaggio

Ma la magia arriva una volta “saliti” sull’Etna. Da Bronte, dove il treno si ferma e dove saliamo a bordo della vera Littorina, costruita nel 1937 e ancora marciante, guidata da Giovanni che ci porta fino a Linguaglossa, lo spettacolo toglie il fiato. Si attraversa l’Etna, le colate, vecchie e meno vecchie, le zone di estrazione della pietra lavica, gli antichi casali. La suggestione raggiunge altissimi livelli – basta guardare i volti dei turisti che osservano il fianco scosceso del vulcano a nord e il paesaggio lunare che circonda le rotaie. Che, in certi tratti, attraversano veri e propri canyon.

La stazione di arrivo è quella di Linguaglossa: la strada ferrata è infatti stata danneggiata dalle violente ondate di maltempo degli anni scorsi e non era più possibile arrivare a Riposto, se non in autobus, anche se pare che la linea sia stata ripristinata.

Le potenzialità di questo mezzo antico- nasce nel 1895 – ma ancora moderno, sono enormi. Lo sanno bene il direttore generale della Fce, Alessandro Di Graziano che, non appena nominato ha evidenziato come uno dei suoi obiettivi sia “divenire l’asse di un circuito turistico-economico basato sulle eccellenze”, e l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo al quale si devono i due itinerari, “Il treno del vino” e “La via dei Castelli dell’Etna”, realizzati sfruttando proprio la linea della Circumetnea. Ma il servizio turistico, che potrebbe costituire un vero must per l’offerta del territorio, va ancora strutturato. I treni non viaggiano nei giorni festivi e, oltre tutto, occorre una maggiore comunicazione. per cui l’azienda Fce si sta comunque attrezzando.

Lo afferma anche Giusy Belfiore, presidente delle guide turistiche etnee: “Abbiamo lavorato molto con l’assessorato regionale – spiega – e siamo riusciti a portare a casa importanti risultati. un ottimo punto di partenza – conclude – per fare della “Littorina” uno dei volani di attrazione turistica del nostro meraviglioso territorio.

 


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