(rp) Livesicilia fa cinquantamila commenti. E’ un traguardo che ci piace forse di più dei picchi di contatti che registriamo in questi giorni. Cinquantamila persone hanno voluto parlare con noi, apprezzandoci, insultandoci, in ogni caso, comunicando.
Era uno scopo desiderato e lontano quando abbiamo cominciato, festeggiando con una bottiglia di champagne. Allora c’era l’incoscienza dei neofiti, ora c’è qualcosa di più. Non sono abituato a usare frasi che non sento, perciò vi dico soltanto “grazie”, lettori. Grazie per i complimenti che ci inorgogliscono, grazie per le critiche, grazie perfino per gli insulti. Lo confesso: quando ricevo un appunto che mi sembra ingiusto, ci resto male e sono talvolta portato alla risposta salace. Cercherò di moderare questo eccesso. Però mi dispiace quando leggo accuse alla nostra buonafede. Ce l’abbiamo col presidente Lombardo? Rispondo al domandone: no. Non ci credete? Pazienza. In questi anni ci siamo presi bucce di arance in testa per pezzi “forti” su Cuffaro, su Miccichè, sul Pd. E ogni lanciatore di agrumi ci ha additato come partigiani e sicari. Non lo siamo. E’ che non amiamo il potere, specialmente quando riteniamo che sia esercitato ingiustamente o con troppa discrezione.
Chi c’è dietro Livesicilia? C’è un editore, Giuseppe Amato, che tiene soltanto alla qualità, come conseguenza dell’informazione buona. C’è un direttore-editore, Francesco Foresta, che ci ha sempre raccomandato di essere bravi, equanimi e severi. C’è una redazione giovane appassionata, sono ragazzi di cui sentirete parlare ancora. A loro va la mia personale gratitudine, senza pizzicare il violino. Editore e direttore mi consentono di fare il giornalista, cosa non scontata a Palermo. I ragazzi-cronisti sono la felicità di un amore per il mestiere che si rinnova. C’è una fatica meravigliosa lungo giorni e mesi di innamoramento. E poi ci siete voi, lettori, che avete un mezzo nuovo per informarvi. E potete arrabbiarvi, essere d’accordo, contestare, compiacervi, etc, etc… Datecene atto, non censuriamo quasi mai i commenti, anche se sono pieni di parole tremende nei nostri confronti. Perché ci sentiamo parte di una comunità di persone migliori, scusate la presunzione. Noi e voi, quelli che, in un modo o nell’altro, d’accordo o in disaccordo, non si accontentano del mondo così com’è.