Livesicilia fa cinquecentomila | contro la "malapolitica" - Live Sicilia

Livesicilia fa cinquecentomila | contro la “malapolitica”

Un traguardo è stato raggiunto. Questo ci rende orgogliosi. E ci offre lo spunto di una riflessione.

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Livesicilia ha raggiunto un traguardo importante: cinquecentomila commenti. Cinquecentomila volte ci siamo incrociati. In cinquecentomila occasioni i nostri lettori – che noi consideriamo appartenenti a un’unica comunità – ci hanno raccontato qualcosa di loro, rendendoci partecipi della vita in tempo reale. Per cinquecentomila passi ci siamo sentiti sullo stesso cammino. E’ un compleanno da celebrare insieme, su cui riflettere, perché questo giornale ha scelto dal suo primo giorno l’identità del pensiero critico. L’uno accanto all’altro abbiamo condiviso tutto. Abbiamo infine compreso l’elemento che ci unisce: siamo siciliani nel bene e nel male.

In cinquecentomila cartelle cliniche si narrano le contraddizioni di una terra impossibile, nell’esperienza delle persone che la abitano. Cosa deve essere un quotidiano online oggi? Può limitarsi a fungere da erogatore di fatti minuto per minuto? Può scegliere di attestarsi sul confine delle immagini fresche e dei video, dando quantità in più, combattendo la sua battaglia per la sopravvivenza in termini di ‘servizi’ e ‘possibilità’? Internet è un mezzo tecnico potente. Ma sarebbe una scatola vuota, nel nostro caso, se non fosse ambiziosamente modellato sul profilo del giornalismo migliore. Quello che tenta di spiegare, che accompagna nella comprensione dei fatti, che raccoglie l’indignazione rabbiosa e il bisogno collettivo di un cielo sgombro. Ci si può riuscire sempre, talvolta, mai. L’importante è provarci, senza ombra di stanchezza.

E dunque i commenti che scarnificano l’antica gerarchia dei fabbricanti di notizie, per suggerire e integrare. Che impongono un confronto al cronista, spogliato del dogma della inattaccabilità. C’era una volta la pagina di carta, ostacolo insormontabile di ogni replica differita al domani, quando la questione aperta si sarebbe raffreddata. C’è la pagina che siamo abituati a chiamare virtuale, però in fondo non lo è. Qui siamo tutti responsabili di ogni virgola, tutti giudicabili da una vasta platea. E siccome la politica – la vecchia ammuffita politica siciliana – ha capito alla perfezione il pericolo, ecco che, dal cilindro del Parlamento più inutile del mondo, è spuntata la famosa legge sull’editoria. Un capolavoro della casta, con la clausola del finanziamento pubblico concesso agli allineati, alle testate online che accettino di ‘schedare’ l’identità dei propri lettori e compagni di viaggio. Un testo in grado di spiegare il potere in Sicilia più di cento articoli di fondo.

Giacché è possibile rintracciare gli autori di commenti caratterizzati da eventuali diffamazioni, per chiamarli a rispondere della loro condotta davanti a un giudice, appare chiara la ratio di quest’abominio da satrapi persiani. Capovolgere i rapporti tra critica e potente, rendendo più complicato, con un’intimidatoria violazione della privacy, l’espressione di una idea libera e sgradita. Togliere a chi sta sotto ogni forma di protezione al cospetto di chi sta sopra. Ecco perché abbiamo detto no. Ecco perché abbiamo scritto che i nostri lettori non sono in vendita.

I cinquecentomila commenti piantati su Livesicilia rappresentano una evidente risposta al meccanismo che vorrebbe calpestare il dissenso, al marchingegno escogitato da una classe dirigente nuda, con la sua vergognosa incapacità. Così li celebriamo. E ringraziamo chi li ha scritti, dal primo all’ultimo, con gli eccessi e con la bellezza. Nelle parole c’è il sentimento civile della rinascita, l’immagine nello specchio, sia pure caotica e informe, di una Sicilia migliore.


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