Lo schianto, una vita spezzata | Il tragico incrocio tra Claudio e Sonia - Live Sicilia

Lo schianto, una vita spezzata | Il tragico incrocio tra Claudio e Sonia

Due giovani pieni di vita, di sogni, di aspirazioni. Claudio e Sonia si sono incrociati nel modo più tremendo. Il giovane studente è rimasto ucciso dall'impatto con l'auto della ragazza e parenti e amici, ricordano la sua allegria, la sua passione per i viaggi e le auto sportive. Stamattina è stato celebrato il funerale.

Quasi coetanei, con i sogni, le passioni, la curiosità e l’entusiasmo di chi da adolescente comincia ad affacciarsi alla vita degli adulti. Lui avrebbe compiuto 21 anni il 15 luglio, lei ne ha 26. Due perfetti estranei che restano tali, ma che sono paradossalmente uniti da un destino che nessuno avrebbe potuto prevedere e che ha il sapore amaro dell’ennesima tragedia sulle strade palermitane. Le loro vite si sono incrociate nel modo più atroce. L’incidente avvenuto lunedì notte in via Ernesto Basile ha messo fine all’esistenza di Claudio per un verso, a quella di Sonia per un altro. Claudio Buccola (nella foto) è morto sul colpo in seguito allo schianto con l’auto della ragazza, che in preda al panico è inizialmente fuggita per poi tornare sul luogo della tragedia e raccontare tutto quello che era successo.

La giovane avrebbe tagliato la strada al ragazzo, che a bordo della sua Hornet Ubr 600 è stato sbalzato dalla sella facendo un volo di almeno cinquanta metri. Un impatto con l’asfalto che non gli ha lasciato alcuna possibilità: i soccorsi hanno soltanto potuto costatare il decesso. E mentre la ricostruzione della dinamica dell’incidente è ancora in corso, la Magistratura sta valutando la posizione di Sonia Romano, nei confronti della quale il reato ipotizzato è di omissione di soccorso. La sua vita è adesso segnata da un episodio impossibile da cancellare, che nonostante l’iniziale fuga dal luogo dell’impatto è pesato come un macigno sulla sua coscienza, facendola tornare indietro. Il terrore l’ha tradita, quella fatalità segna adesso la sua vita come quella di chi conosceva Claudio, dai familiari agli amici più stretti. E’ proprio con alcuni di loro che ha scattato le ultime fotografie durante i suoi viaggi. Il ventenne amava andare in giro per il mondo, basti pensare che a dicembre era stato a Tokyo. E ancora prima in Spagna, a Barcellona. Claudio amava la musica elettronica e il rock, ma le sue passioni non erano soltanto queste.

“Un ragazzo pieno di vita – racconta Francesca, sua collega alla facoltà di Chimica, in viale delle Scienze – e non riesco a credere a quello che gli è successo. Amava le belle moto, le auto sportive. Diceva di volerne acquistare una nuova tra un po’ di tempo”. Ma c’è un aspetto che gli amici del giovane centauro tendono a precisare: la prudenza con la quale Claudio si metteva alla guida. “Non l’ho mai visto senza il casco – dice un altro collega d’università – e indossava sempre le protezioni. Stavolta non si tratta di un incidente dovuto all’alta velocità del motociclista, lui era un ragazzo con la testa sulle spalle”. Un ventenne allegro, ma timido. Responsabile e studioso. E’ così che lo definiscono i suoi vicini, coloro che nel palazzo di via Notarbartolo, in pieno centro, lo vedevano uscire ogni mattina per recarsi all’università: “Studiava tutto il giorno. Dalle 8 alle 15 seguiva le lezioni, poi tornava a casa”. Le parole di una donna che abita nello stesso stabile della famiglia Buccola, si alternano alle lacrime quando descrivono il carattere di Claudio: “Era molto riservato. Non era uno di quei ragazzini con grilli per la testa. Era concreto, sapeva che doveva studiare per ottenere un buon lavoro”.

Quella del giovane centauro è quindi un’immagine vitale, felice, ma discreta. Quasi stridente col dolore e la tristezza che si respirano nell’atrio del Teatro di Verdura, dove questa mattina è stato celebrato il funerale laico. Decine le macchine parcheggiate, ancora di più gli amici arrivati in viale del Fante. Qualcuno parla della pericolosità della strada in cui ha perso la vita il proprio amico. Negli ultimi mesi il dito è stato puntato più volte contro quella via in cui l’alta velocità sembra farla da padrone: risale a poco tempo fa lo schianto tragico tra un’altra moto e un’auto all’altezza di corso re Ruggero. In quel caso a perdere la vita fu Guido Castelli, 38enne padre di tre figli. “Abbiamo segnalato la necessità di un monitoraggio costante lungo via Basile – spiega il comandante della polizia municipale, Serafino Di Peri – e per il momento ci affidiamo al controllo della velocità attraverso un autovelox mobile che posizioniamo poco dopo il giardino del Villaggio Santa Rosalia. Abbiamo preso in considerazione la realizzazione dei dissuasori – conclude – ma l’ipotesi è da escludere: ostacolerebbe la circolazione dei mezzi di soccorso che devono raggiungere l’ospedale dei Bambini e il Civico”.


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