Elezioni amministrative, vicenda giudiziaria di Raffaele Lombardo, alleanze politiche. Di questo si è parlato oggi a Cinisi, alla presenza del fedelissimo di Pierluigi Bersani, Maurizio Migliavacca, che ha convocato in conclave i deputati regionali e nazionali e i senatori siciliani del Partito Democratico. “La valutazione sull’azione di governo di questi mesi – si legge in una nota congiunta a firma del segretario Lupo e di Migliavacca – ha messo in evidenza luci ed ombre che portano a considerare in via d’esaurimento la fase politica di sostegno al governo tecnico”. In soldoni, il Lombardo quater ha i giorni contati. O meglio, le settimane, visto che bisognerà aspettare la fine della prossima tornata elettorale delle amministrative. Non a caso, la nota congiunta prosegue precisando che: “Ora si tratta di verificare se esistono le condizioni per aprire una nuova prospettiva politica fondata sull’alleanza delle forze progressiste, moderate e autonomiste all’insegna dell’innovazione. Una nuova fase per dare respiro strategico alle potenzialità di questa esperienza”.
Dunque staccare la spina al governo dei tecnici, ma non nell’accezione di una separazione da Lombardo, bensì di un matrimonio in piena regola. Anche se né Lupo, né Migliavacca hanno voluto precisare se questo avverrà sotto forma di governo politico o di ritorno alle urne con una coalizione allargata. E se le vicende giudiziarie in cui è indagato Lombardo dovessero portare a un rinvio a giudizio del governatore? “Non è nemmeno immaginabile che con un rinvio a giudizio per concorso esterno possa continuare in qualunque forma un sostegno a un governo presieduto da Raffaele Lombardo” ha commentato Migliavacca nel corso della riunione. Concetto ribadito poi in conferenza stampa, ma che riguarda il governatore e la sua vicenda giudiziaria. Non le alleanze politiche. Lupo ha infatti precisato: “Io sono il segretario pro-tempore del Pd in Sicilia, non sono il partito. Allo stesso modo, quando noi parliamo di alleanze, guardiamo all’Mpa come interlocutore. A Roma, come in Sicilia, il Pd lancia un appello a tutte le forze alternative a Berlusconi per ricostruire il Paese. Poi ciascun partito sarà libero di raccogliere o meno l’appello, ma se ne assumerà anche le responsabilità.
L’esito dell’incontro di oggi è stato definito da Maurizio Migliavacca come un “passo politico serio, impegnativo e proprio in questo quadro i democratici siciliani hanno deciso di avviare una verifica stringente che sarà scandita dalle seguenti tappe: lo svolgimento dell’assemblea regionale il prossimo 19 giugno per una valutazione complessiva della situazione politica regionale, per definire l’iniziativa strategica del Pd e varare il regolamento per la consultazione referendaria che si svolgerà entro la fine di settembre.
Proprio su quest’ultimo punto, infine, la nuova e inedita prospettiva del capogruppo dei democratici a sala d’Ercole, Antonello Cracolici: “Andando al referendum dopo l’estate, è molto probabile che io stesso possa promuove un’altra forma di consultazione, che è quella sulle alleanze in Sicilia. Sarebbe singolare interrogare i nostri elettori sul sostegno o meno al governo Lombardo, senza aggiungere quali prospettive di alleanze politiche sosterrebbero più volentieri”.