CATANIA – Conferma della condanna all’ergastolo. E’ stata questa la richiesta del Pg Angelo Busacca nei confronti di Davide Celso accusato dell’omicidio di Daniele Di Pietro, ucciso il 14 dicembre 2014 al civico 9 di viale Bummacaro. Il magistrato, nel corso della requisitoria, ha escluso la necessità di una nuova perizia psichiatrica. Busacca ha ricostruito la dinamica dell’omicidio e sviscerato l’apparato probatorio che già in primo grado aveva portato il Gup Giancarlo Cascino a condannare il reo confessa alla pena più pesante.
Il Pg ha inoltre rimarcato alla Corte d’Assise d’Appello che Daniele Di Pietro (conosciuto come Daniele “Trippa”) è stato colpito da tredici colpi di pistola. Dietro l’agguato ci sarebbe stata la gestione di una piazza di spaccio, Di Pietro (forse) non avrebbe rispettato gli accordi. Ma queste tensioni avrebbero solo peggiorato già i rapporti tra le due famiglie, tra cui non correva certo buon sangue.
Nell’udienza di oggi si è svolta anche l’arringa della difesa. L’avvocato Vito Pirrone ha chiesto di rivedere la pena ed ha anche chiesto alla Corte d’Assise d’Appello di rivalutare la perizia psichiatrica oppure di rifarne una ex novo, visto che per il difensore quella depositata avrebbe delle lacune (dove si attesta all’imputato un deficit cognitivo ma anche impulsività e incapacità a controllare gli impulsi). Per l’avvocato Pirrone ci sarebbe anche la mancanza della premeditazione. Davide Celso attualmente è detenuto al carcere di Napoli.
La Corte d’Assise d’Appello ha aggiornato il processo al 7 marzo per le repliche. Probabilmente potrebbe esserci il verdetto.
Nel processo inoltre è stata acquisita la sentenza definitiva del minore coinvolto nell’omicidio, condannato a 15 anni di reclusione. Ma non è il solo ad essere stato accusato del delitto: gli altri due fratelli Michele e Antonio Celso stanno affrontando il processo ordinario davanti alla Corte d’Assise di Catania.
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