L'omicidio di Favara, il pm: "Non ci risulta infermità del killer" VIDEO - Live Sicilia

L’omicidio di Favara, il pm: “Non ci risulta infermità del killer” VIDEO

Il magistrato Salvatore Vella ha descritto il territorio in cui opera come "difficile"

Omicidio aggravato dalla premeditazione, porto illecito di arma da fuoco e ricettazione. Sono le accuse che la Procura di Agrigento contesta ad Adriano Vetro, bidello di 46 anni, che nel primo pomeriggio di ieri ha sparato e ucciso il cardiologo Gaetano Alaimo nella sala d’attesa del poliambulatorio di Favara. Questa mattina il procuratore Salvatore Vella, insieme al comandante provinciale dei carabinieri Vittorio Stingo, ha incontrato la stampa per fare il punto sul delitto che ha scosso un’intera comunità.

Vetro ha confessato l’omicidio fornendo un movente legato alle preoccupazioni di un mancato rinnovo della patente. Così si è presentato senza appuntamento in ambulatorio, non ancora aperto al pubblico, e ha esploso un solo colpo, letale, di pistola calibro 7.65. I carabinieri lo hanno fermato in una casa di campagna, con ancora l’arma in mano e il colpo in canna.

La Procura di Agrigento chiederà nelle prossime ore la convalida dell’arresto con conseguente applicazione della misura cautelare. Il gip si pronuncerà domani mattina. Sullo sfondo si delinea una possibile strategia della difesa, rappresentata dall’avvocato Santo Lucia, dell’indagato: la carta dell’infermità mentale. “A noi non risulta che il soggetto fosse gravato da una qualche patologia – ha sottolineato il procuratore Vella – ma sarà eventualmente oggetto di un accertamento successivo”

Le indagini sono ancora in corso e il movente di Vetro è al vaglio degli inquirenti. Non tutto quello che ha raccontato viene ritenuto credibile. A partire dall’arma utilizzata. Una pistola risultata rubata in provincia di Catania quasi quarant’anni fa. Il bidello, come troppo spesso accade in queste occasioni, dice di averla trovata per caso in mezzo ad una campagna. Ed è qui che si apre un’altra inquietante parentesi che abbraccia non soltanto l’omicidio del cardiologo Alaimo ma più in generale le dinamiche che scorrono nell’intera provincia: “Un territorio complicato” – lo ha definito il procuratore Vella – Questa è una provincia che continua ad avere una disponibilità di armi clandestine incredibile”.

L’omicidio ha indubbiamente sconvolto la comunità di Favara. Una città che negli ultimi giorni (ma anche anni) è stata teatro di episodi spiacevoli. L’ultimo delitto ha alzato il livello di allerta. Per questo motivo domani si riunirà il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, convocato dal Prefetto di Agrigento, a cui parteciperà anche il sindaco di Favara. La risposta dell’Arma dei Carabinieri è stata immediata ma il comandante provinciale, il colonnello Vittorio Stingo, lancia un appello ai cittadini: “Lo Stato c’è ed è presente e abbiamo assicurato l’autore dell’omicidio alla giustizia. Il nostro obiettivo è restituire serenità e sicurezza alla comunità e questo non può avvenire soltanto con azioni repressive ma anche e soprattutto con la collaborazione delle persone.”

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