Longo torna nella sua Catania: |"Collaborate con la polizia" - Live Sicilia

Longo torna nella sua Catania: |”Collaborate con la polizia”

Il primo atto ufficiale firmato da Salvatore Longo come questore di Catania è stato l'ordinanza per il servizio di ordine pubblico della festa di Sant'Agata. Per il poliziotto catanese il contrasto al crimine parte dalla collaborazione dei cittadini.

INSEDIAMENTO DEL QUESTORE
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Salvatore Longo

CATANIA – Primo giorno di lavoro per il nuovo questore Salvatore Longo. “Ho già firmato l’ordinanza del servizio per l’ordine pubblico relativo alla festa di Sant’Agata – afferma ai giornalisti nell’incontro organizzato per il saluto ufficiale alla stampa – è stato fatto un ottimo lavoro di pianificazione e coordinamento con la prefettura e mi sembra che le azioni messe in campo riusciranno a garantire che i festeggiamenti si svolgano in tutta sicurezza per la tutela dei cittadini”.

Accanto al questore Longo, il capo di Gabinetto Giovanni Marziano

Lascia Parma e ritorna a Catania, la sua città natale, dove aveva diretto la mobile negli anni 90. Una sorta di “carrambata” perché al suo fianco nell’ufficio di Gabinetto ha trovato Giovanni Marziano e Giovanni Signer, provenienti proprio dalla squadra mobile etnea. “Ho ritrovato colleghi, ma soprattutto amici – dice Longo – siamo un po’ invecchiati, ma i capelli bianchi significano esperienza e questo è un elemento che non va sottovalutato nel nostro delicato compito di garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

L’azione del nuovo questore verterà sulla continuità di quanto già approntato dal questore Cufalo, trasferito a Torino, per quanto concerne il contrasto ai reati predatori: scippi e furti. “Sono problematiche – afferma Longo – che il mio predecessore aveva affrontato con molta autorità e professionalità incrementando anche, per quanto sia stato possibile con le risorse disponibili, il controllo del territorio. Sicuramente continuerò su questa strada utilizzando anche con la pianificazione che il dipartimento fa di concerto con la questura il reparto ‘prevenzione crimine’, che sarà operativo sia in città che nella provincia”.

Da poche ore a Catania, ma Salvo Longo sembra avere già chiara la situazione globale della provincia etnea. “Il reparto ‘prevenzione crimine’ servirà a gestire quelle zone che lo richiedono. Ad esempio so già che a Giarre c’è stato qualche problema che va gestito”. Non si sbilancia in merito alla criminalità organizzata il nuovo questore. “Sono informato di tutte le attività di polizia giudiziaria in corso”. Preparato, sorridente, formale quanto basta e aperto al dialogo con i giornalisti. La “catanesità” si evince nella sua solarità: “E’ un emozione tornare nei luoghi dove sono cresciuto, dove ho studiato, dove ho avviato anche i primi passi da investigatore. Questa è la mia città e non tutti possono avere il privilegio di poter svolgere la loro professione in patria”.

Salvatore Longo crede nella collaborazione, nel dialogo, nel confronto. Ma pugno duro, anzi, di ferro. I sindacati di polizia hanno lamentato chiusura, il questore inverte la rotta. “Le organizzazioni sindacali vanno ascoltate, perché da loro possono partire le segnalazioni sulle criticità, che quindi si risolvono più facilmente. Ascolto, però, non vuol dire acconsentire ad ogni richiesta. Tutto va valutato e le decisioni finali spettano a coloro che sono delegati a questo ruolo”.

Il contrasto al crimine come si affronta? “Si parte sempre dalla prevenzione – afferma il questore – la divisa deve essere tra le strade e tra la gente. La repressione deve essere solo il mezzo finale. Ma lo strumento di contrasto più importante è la collaborazione, non tra le forze dell’ordine, ma la collaborazione diretta dei cittadini. Sono loro i primi tutori della sicurezza individuale e collettiva”.

 


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