PALERMO – L’onorevole Carmelo Pace risponde a tutte le domande nel corso dell’interrogatorio preventivo. Nega ogni suo coinvolgimento nel cosiddetto “sistema Cuffaro”. Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, dalle sue mani sarebbe passata la tangente consegnata dall’imprenditore Alessandro Vetro a Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale. Circostanza smentita con forza dal deputato.
I legali, Rosaria Giacomazzo e Lillo Fiorello, contestano anche il contenuto della trascrizione dell’intecettazione. Stessa cosa hanno fatto anche gli avvocati di Cuffaro e Tomasino. Non si sentirerebbe la parola chiave, “soldi’
A casa dell’ex governatore erano accese le microspie. Gli investigatori scrivono che “Cuffaro riceveva una non meglio quantificata somma di denaro”. Si sente contare “venti, cinque, cinque, trenta”. Vetro: “… tornando al discorso… che mi hai fatto poco fa dei soldi… te li prendi questi…”. “Alessà sono assai questi perché io me li… non ho fatto nulla per meritarm… (si accavallano le voci)”, fa notare Cuffaro. “…sì lo so… per l’amicizia… prendili”, risponde Vetro. E Cuffaro conclude: “… va beh dammi sti so… e grazie… per il futuro…”. Quindi Cuffaro contatta Tomasino (“… ma vieni o no Gigi?”; “certo che vengo”) affinché Carmelo Pace consegnasse il denaro al direttore generale all’Ars dove era in programma una riunione di commissione. “Lo fai venire là e gli dai i soldi”, dice Cuffaro dopo avere chiuso la telefonata con Tomasino.
Ed ecco il passaggio che viene smentito dalla difesa di Pace. Non solo questo per la verità. Rispondendo alle domande del giudice Carmen Salustro, alla presenza dei pubblici ministeri Andrea Zoppi e Claudio Camilleri, il deputato della Democrazia Cristiana ha spiegato di non essere stato neppure presente alla conversazione.
Tanto che in un passaggio si sente l’invito di Cuffaro rivolto a Vetro di salutare Pace che, sostiene la difesa, si trovava in un’altra stanza.
L’onorevole interviene successivamente nella discussione che, però, a quel punto si sarebbe incentrata soltanto su questioni politiche. Si sarebbe anche parlato del Consorzio di bonifica, ma soltanto perché per quel giorno era stata convocata una riunione in commissione Agricoltura, all’Ars. Stava montando la protesta di diversi sindaci per alcuni lavori ritenuti indispensabili. Ecco spiegata la presenza di Tomasino in parlamento.
Di una cosa si dice certo Pace: mai ricevuto denaro. Resta la questione sulla parola “soldi”, mentre nessuno smentisce il passaggio precedente della conversazione. Quello in cui Cuffaro faceva riferimento alla “amicizia” e al “futuro” dopo aver detto di non avere fatto nulla per meritarsi quel qualcosa che gli era stato consegnato da Vetro. Su questo gli investigatori non hanno dubbi: erano soldi, 20-25.000 euro.
Questa mattina anche l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, si è presentato in tribunale e si è avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando dichiarazioni spontanee. I legali hanno consegnato una memoria difensiva.

