Carmela Petrucci
PALERMO- La terza L della succursale del liceo classico Umberto I aspettava a braccia aperte Lucia. C’è chi ha atteso il suo ritorno a scuola con le lacrime agli occhi, chi aveva tra le mani un regalo per lei e chi, un sorriso da donarle per ricominciare a vivere. A vivere senza la sorella, Carmela Petrucci, rimasta uccisa dalla mano armata di coltello di Samuele Caruso, ex fidanzato di Lucia. Quest’ultima, stamattina, è arrivata a scuola a bordo di un’Atos rossa guidata dal padre. L’auto ha schivato fotografi e giornalisti ed è stata circondata da centinaia di ragazzi. Lucia è così andata in classe ed è rimasta lì anche a ricreazione.
Tra un panino e una bibita sono i suoi compagni a manifestare la gioia di rivederla: “Non vedevamo l’ora – dice Marianna – è stata una lunga attesa. Quel maledetto giorno mi sono precipitata in via Uditore, dove Carmela è stata uccisa. Ho temuto il peggio anche per Lucia, ma per fortuna almeno lei è qui con noi”. Tra i compagni di Lucia e Carmela si respira anche un’inevitabile aria di tristezza. “Durante questo mese – dice Fabio – vedere quel banco vuoto era insopportabile. Ci sono mancate entrambe e l’assenza di Carmela continuerà a farsi sentire”. Una sensazione amplificata per Lucia, che all’uscita da scuola non tornerà in quella casa che le ricorda la sorella e quel tragico giorno. Chi la conosce racconta che la ragazza preferisce non mettere ancora piede in quell’androne che, nella sua mente, ricorda un dolore infinito. Nel frattempo, Samuele Caruso, l’assassino, resta rinchiuso al carcere Ucciardone.
