L’ultimatum, stavolta, è inequivocabile. Espresso con durezza di toni e faccia ferocissima e rincarato sul blog. Il presidente della Regione bacchetta i suoi riluttanti alleati. “Il Pd faccia tutti i referendum che vuole, ma non ha nulla da esprimere sul governo regionale. Tolgano il quesito sul governo, altrimenti dirò agli assessori che si sentono espressione dei democratici di lasciare la giunta. Mi auguro che il Pd faccia chiarezza entro 48 ore”. Così il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, commenta con i giornalisti la decisione del Pd siciliano di celebrare il 12 febbraio il referendum tra iscritti ed elettori sulle alleanze col Terzo polo e sul sostegno al governo. “Anche se ci sono esponenti seri e competenti che lavorano per le riforme dentro e fuori dal parlamento, alcuni dirigenti del Pd sono stati catturati dal genio del male. Sembrano in balia di qualche inventore di quotidiane camarille”, dice Lombardo. Chissà quale sarà la reazione dei democratici.
Udc e Pdl
Ai margini altre cosucce. “L’Udc è libero di fare accordo col Pdl, comincino a Palermo col partito di Cammarata – spiega Raffaele Lombardo, in merito alle amministrative -. Credo che non sarà così. Mi auguro che si ripristini un rapporto di collaborazione”. Poi una battuta sui dirigenti: “Tutte le caselle sono coperte con gli interim. In questi giorni valuteremo, anche in vista della giunta di venerdì”.