L'ultimo saluto ad Antonietta | "Sicuramente conosceva l'assassino" - Live Sicilia

L’ultimo saluto ad Antonietta | “Sicuramente conosceva l’assassino”

Nessuna bagno di folla per la commerciante di parrucche uccisa in via Dante. Al suo funerale amici e parenti, ancora increduli, commentano la fine della donna e concordano sul fatto che non potesse non conoscere il suo assassino.
Palermo. L'omicidio Giarrusso
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Niente videocamere e niente pubblicità per il funerale di Antonietta Giarrusso, tenutosi questa mattina alle undici nella chiesa di Maria Santissima dell’Addaura. Antonietta Giarrusso, 64 anni, proprietaria di uno storico negozio di parrucche in via Dante, a Palermo, è stata uccisa a coltellate lunedì 30 aprile nel retrobottega della sua attività. Dapprima gli investigatori hanno pensato ad una rapina finita in tragedia, poi i sospetti sono ricaduti su un clochard indicato alle autorità dai commercianti della zona. Ora gli inquirenti sperano che la verità possa essere contenuta nei nastri delle videocamere delle attività limitrofe.

Non c’è bagno di folla, non ci sono applausi nè urla. Stamattina è stato il dolore a regnare. Un dolore sommesso, condiviso fra le poche persone presenti alla funzione. Poche le parole del parroco che invita a ricordare la bontà di Ninni e la sua voglia di fare. Molti i commenti di amici e parenti che stazionano all’esterno della chiesa.

C’è chi non accetta l’accaduto e lo etichetta come “un atto di violenza e astio inaudito, assolutamente incomprensibile”. Chi, invece, tenta di ricostruire i fatti. “Lei gli ha aperto, questo significa che lo conosceva sicuramente – dicono alcuni – la polizia indaga sui clienti ma non ci credo. Ucciderla a coltellate, rompere la lama e continuare con le forbici vuol dire che dietro c’era un odio viscerale” concludono altri.

Tra i vari gruppetti che si formano al di fuori della chiesa, c’è anche quello di chi, parlando, sostiene che: “Uccidere in via Dante non ha senso. E’ in pieno centro, lì la polizia passa sempre. Chi è entrato nel negozio sapeva esattamente cosa fare: la conosceva”.

La funzione termina quasi un’ora dopo. Tutti rimangono in silenzio. Ed è in silenzio che la bara esce, nell’incapacità di tutti di capire come sia potuto accadere.


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