Lupo: Lombardo lasci|per salvare l'alleanza - Live Sicilia

Lupo: Lombardo lasci|per salvare l’alleanza

“Se Lombardo farà un passo indietro prima di essere travolto dal rinvio a giudizio, forse sarà ancora possibile lavorare per un'alleanza tra progressisti e moderati in vista delle prossime elezioni”. Così il segretario del Pd Giuseppe Lupo, il giorno dopo la direzione delle polemiche, disertata da gran parte del partito. "E' ormai difficile allargare l'alleanza sia all'Mpa che all'Udc, che sono in conflitto tra loro sul territorio", dice il segretario (pronto a lasciare dopo il voto di maggio), che tra i due partiti dice di preferire il dialogo con Casini. Le critiche di Cracolici e Papania? "Spero in una soluzione unitaria".
L'intervista
di
3 min di lettura

Giuseppe Lupo parla ancora da segretario del Pd. In viaggio verso Pozzallo, per la campagna elettorale, il segretario commenta la direzione della discordia di ieri, invita Raffaele Lombardo a un passo indietro prima del rinvio a giudizio, per non pregiudicare l’alleanza tra democratici e centristi, e lancia anche un appello all’Udc, interlocutore privilegiato in prospettiva “alleanza larga”. E se Antonello Cracolici e Nino Papania ieri gliene hanno detto di cotte e di crude, il segretario auspica ancora una soluzione unitaria dentro il partito.
Onorevole Lupo, ieri, dalla direzione disertata da una grossa parte del partito, avete lanciato un messaggio chiaro a Lombardo. È una richiesta di dimissioni a tutti gli effetti?
“Se Lombardo farà un passo indietro prima di essere travolto dal rinvio a giudizio, forse sarà ancora possibile lavorare per un’alleanza tra progressisti e moderati in vista delle prossime elezioni”.
Un’alleanza con dentro l’Mpa?
“Bisogna separare la situazione giudiziaria del presidente dalla possibile alleanza con l’Mpa. Se vuole salvare il suo movimento il presidente farebbe bene a fare un passo indietro”.
Il voto anticipato è ormai cosa certa?
“Abbiamo avanzato la proposta del voto anticipato il 19 giugno del 2011, su mia proposta approvata all’unanimità dall’assemblea regionale del partito. Quella proposta oggi è più attuale che mai, solo così sarà possibile rilanciare una proposta politica riformista per cambiare la Sicilia. Quella proposta, alla luce dei nuovi fatti giudiziari, è più urgente che mai. Abbiamo il dovere di scegliere prima e a prescindere delle decisioni della magistratura nei confronti della quale esprimo massima fiducia”.
E come la mettiamo con i vostri alleati del centrosinistra, che di alleanze larghe non vogliono sentir parlare?
“Io penso che per aprire un dialogo tra tutti i partiti del centrosinistra e le forze moderate è determinante che il presidente della Regione faccia una scelta responsabile nell’interesse della Sicilia, senza attendere il pronunciamento della magistratura. Per noi è anche importante rilanciare l’alleanza con l’Udc, che oggi è all’opposizione del governo Lombardo”.
Lei parla ancora di alleanze larghe, ma a Palermo le sue scelte non hanno agevolato questa prospettiva.
“Ho lavorato per costruire l’alleanza larga ma è stato impossibile per le situazioni locali e a quel punto ho scelto come logico l’unità del centrosinistra. D’altronde la stessa cosa è accaduta in altri importanti comuni di altre province”.
Parla di Trapani?
“Parlo ad esempio di Trapani, dove il Pd è alleato con Sel, ma anche di Alcamo, dove il Pd ha scelto il centrosinistra senza Terzo polo”.
Insomma, sta dicendo che è difficile fare alleanze con l’Mpa?
“In alcune realtà contiamo di riuscirci ma il dato nuovo è che è ormai difficile allargare l’alleanza sia all’Mpa che all’Udc, che sono in conflitto tra loro sul territorio. Il caso più eclatante è Marsala, dove il capogruppo Udc all’Ars, Giulia Adamo, si candida alleandosi col Pd e rifiutando l’alleanza con l’Mpa”.
Sta dicendo che vi toccherà scegliere fra gli uni o gli altri?
“Lavoriamo per un’alleanza che includa entrambi, ma è chiaro che per noi è più importante l’alleanza con un partito nazionale”.
Ieri però avete scelto di non votare un documento al termine della direzione della discordia? Perchè eravate troppo pochi?
“Abbiamo scelto di non votare un documento per non dividere il partito. Mi auguro che quanto prima, per quanto mi riguarda anche domani, possa avviarsi un chiarimento unitario all’interno del Pd, sull’orientamento espresso dalla direzione”.
Antonello Cracolici ha detto che ieri eravate “solo quattro amici”…
“Se Cracolici pensava ala canzone di Gino Paoli “Quattro amici al bar”, mi viene in mente quella di Antonello Venditti, e una strofa in particolare, quella che fa “In questo mondo… c’è ancora un gruppo di amici – e aggiungerei di compagni – che non si arrendono mai”.
Lei però ha confermato che dopo il voto si dimetterà. O no?
“Io ho confermato che alla prossima assemblea rimetterò il mandato e aprirò un dibattito, cosa peraltro normale in un grande partito come il Pd, dopo un’importante tornata elettorale”.
Questo clima di guerra fratricida non danneggia il partito in campagna elettorale?
“La cosa che danneggia di più il partito in campagna elettorale è non decidere con chiarezza la propria linea dopo l’imputazione coatta del presidente della Regione, che a questo punto non possiamo più sostenere”.


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