M5s, ridurre l'uso degli smartphone: "Aiutiamo i ragazzi"

M5s, una legge per ridurre l’uso degli smartphone: “Aiutiamo i ragazzi”

Divieto per i bambini sotto i 3 anni
LA PROPOSTA
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PALERMO – Una proposta di legge-voto del M5s si pone l’obiettivo di limitare, e in alcuni casi di vietare, l’uso di smartphone e tablet a bambini e adolescenti per contrastare i fenomeni sempre più diffusi di disturbi mentali e comportamentali per l’eccessivo utilizzo degli apparecchi elettronici.

La proposta

Primo firmatario del disegno di legge è il deputato regionale Carlo Gilistro, di professione pediatra. Il divieto è per i bambini sotto i 3 anni, per gli altri il testo limita a un certo numero di ore l’utilizzo degli apparati elettronici. Il testo, presentato in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, sarà assegnato alla commissione parlamentare competente per l’esame.

“Questa proposta serve a normare un fenomeno che colpisce le famiglie, la scuola e la sanità. Il prezzo che stiamo pagando è davvero salato – ha detto Gilistro – Quasi la totalità dei ragazzi che va a scuola ha un disagio epocale, di tipo psicologico che sfocia in disturbi, come attacchi di panico, di ansia e di angoscia. Lo Stato di New York sta denunciando i grandi social network, In Inghilterrà è vietato l’uso nelle scuole, anche in Cina c’è una legge che ne vieta l’utilizzo sotto gli 8 anni. Parecchi paesi in Europa stanno correndo ai ripari. Da pediatra di trincea, in questi ultimi anni sto assistendo a una escalation di disturbi mentali che colpiscono la fascia di età da 5 a 18 anni. Di recente una mia paziente di 9 ha avuto un attacco isterico, l’abbiamo dovuta sedare: stava 6 ore al telefono, non vuole più tornare a scuola, non accetta la visita della psicoterapeuta. La madre è disperata, la bimba perderà l’anno, non accetta nulla”. Il ddl-voto è firmato da tutti i parlamentari regionali del M5s.

“Un mondo che sta cambiando”

“È una bella proposta – ha aggiunto il deputato Nuccio Di Paola – Io ho un bambino di 9 annui, mio figlio non utilizza la Tv e guarda solo i social, soprattutto Youtube. È un mondo che sta cambiando, noi genitori siamo un pò indietro. I nostri figli nascono con lo smartphone in mano. Bisogna iniziare a normare questo settore, la Regione siciliana può essere capofila per legiferare in un campo poco esplorato”.


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