Il governo politico? L’intesa più stretta che dovrebbe portare gli stessi protagonisti della giunta tecnica a un sodalizio duraturo? Le peripezie di Raffaele Lombardo per la costruzione di una creatura diversa dall’Mpa? Molto dipenderà dalle elezioni. Ma già c’è una morale che ci pare di intravvedere nella trama delle cose. Voci di palazzo sussurrano che, domani o dopodomani, saranno proprio gli assessori “tecnici” a pagare dazio. Loro: le mirabili architravi del prospetto presidenziale. I volontari che hanno ramazzato il suolo per preparare l’avvento del nuovo.
Il dado è tratto. Il governatore ha già lanciato un evidente monito: “Entro fine giugno e chiederò a tutti i tecnici che fanno parte della mia giunta un impegno”. Una sottile linea rossa, un ponte, tra ieri e domani.
I Russo, i Centorrino e compagnia bella dovranno compiere atto di adesione formale al nuovo progetto che sarà partorito dal grembo del governatore – in filigrana la morale della favola è fin troppo chiara – per sperare di salire sulla diligenza, Pd e alleati permettendo. Altrimenti, tanti saluti e via. Magari con una pergamena di ringraziamenti per il duro lavoro svolto.
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