CATANIA – Un altro pentito si aggiunge al lungo elenco di defezioni nel gruppo narcos dei Santapaola. Filippo Scordino, arrestato l’anno scorso dalla polizia per l’indagine collegata alla violenta sparatoria avvenuta al viale Moncada nel 2019 e per diversi anni soldato del trafficante Andrea Nizza, ha deciso di voltare pagina lo scorso luglio 2021. La Procura di Catania, considerando la sua collaborazione, ha revocato la richiesta di misura cautelare nell’inchiesta Agorà di ieri del Ros, e ha inserito i suoi verbali nei faldoni dell’indagine.
Scordino è un profondo conoscitore delle dinamiche criminali di Librino soprattutto in riferimento ad armi e droga. Ma il gip Stefano Montoneri evidenzia come le sue rivelazioni siano un valido riscontro in particolare “al gruppo del Villaggio Sant’Agata”. Squadra che da quello che emerge dalle indagini e anche dai recenti collaboratori come Salvatore Scavone, che ha avuto un ruolo di vertice per i Nizza, sarebbe sotto la regia del vecchio gregario del ‘Malpassotu’ Carmelo Renna, scarcerato da qualche anno dopo oltre 20 anni di vita dietro le sbarre. Con condanne per mafia e omicidio, oltre altri reati. Appena finito il carcere però avrebbe nuovamente ripreso la vecchia vita da boss. Già nelle intercettazioni del blitz Sotto Scacco di Paternò aspettavano “la sua scarcerazione”. Scordino lo inserisce geograficamente a Lineri, frazione di Misterbianco e quindi storico ‘regno’ del clan di Giuseppe Pulvirenti, ormai deceduto. Le indagini raccontano che avrebbe preso lo scettro di San Giovanni Galermo (succedendo a Luca Marino) e del Villaggio Sant’Agata dopo gli arresti.
Scordino cita Renna quando parla dell’officina di zia Lisa di Turi Rinaldi Millemachini (considerato un po’ il coordinatore della cupola collegiale) dove si svolgevano le riunioni operative di Cosa nostra: “(…) Presso l’officina ho visto anche Melo Renna responsabile del gruppo di Lineri della famiglia Santapaola da me conosciuto personalmente con il quale non ho mai trattato affari di droga, ma in una circostanza portò la figlia a casa mia per farle un tatuaggio. Rinaldi e Renna erano allo stesso livello dal punto di vista criminale”.
Il nuovo pentito fa nomi e cognomi della Squadra del Villaggio: “Fanno parte del gruppo del Villaggio del clan Santapaola per quanto di mia conoscenza Antonino Sebastiano Battaglia (nipote del boss Santo Battaglia), suo cugino Antonino, Samuele Razza genero di Santo Battaglia (storico boss del rione), Alessio Mirabile figlio di Angelo Mirabile, tale “Pio Pio” di cui non ricordo il nome, Domenico Cuntrò, Santo Messina, Orazio Giuffrida i fratelli Mario e Fabio Poidomani, Luca Desi, Michael Nicotra, Lorenzo Sgroi”. I suoi verbali, comunque, presentano omissis che potrebbero regalare altre sorprese. Soprattutto se incastrati alle rivelazioni di Scavone e Silvio Corra, altro ‘capo’ dei Nizza da un paio d’anni diventato collaboratore.