PALERMO – La vita in un diario. Matteo Messina Denaro ha affidato i suoi pensieri a due quaderni destinati alla figlia Lorenza. Aforismi, citazioni di filosofi, scrittori e uomini dello spettacolo, frasi estrapolate da libri: materiale annotato apparentemente senza alcun filo logico. È su questa apparenza che bisogna ragionare. Le riflessioni esistenziali di Messina Denaro possono risultare affascinanti. Ci si confronta con la mente malata di un boss. Era pieno di sé Messina Denaro, pronto a sfidare tutto e tutti, arroccato nei valori di Cosa Nostra, irredimibile fino all’ultimo respiro.
Ciò che interessa è però comprendere se, oltre ad un lascito morale, i diari siano serviti per fornire indicazioni ai familiari. Ci sono alcune pagine con scritte e cifre che sembrerebbero rimandare ad un contesto economico su cui al momento è opportuno far calare un omissis. I diari raccontano il naufragio del rapporto con la figlia Lorenza.
Non si sono conosciuti per 27 anni, anche se il padre racconta di essersi avvicinato alla figlia senza che lei se ne accorgesse. Si sono scontrati fino ad odiarsi, alla fine però è arrivata la riappacificazione sancita dalla scelta della ragazza di prendere il cognome del padre. Di fatto ha raccolto una delle volontà del padrino che le ha anche suggerito come fare.
Ci sono periodi in cui Messina Denaro se ne andava in giro senza alcun timore – ad esempio a Verona – e altri in cui sembrerebbe essere stato costretto a vivere nascosto e in solitudine. Una lontananza dagli affetti più cari, la madre su tutti, che lo faceva soffrire. Sempre che il padrino sia stato sincero almeno con la figlia. I dubbi restano tenendo conto che ci sono dei passaggi dove è chiaro che Messina Denaro abbia mentito. Come ci si può fidare di uno che racconta di essere stato vittima dello Stato.
I pensieri del capomafia stragista iniziano con primo quaderno dove alla fine spiega quali sono le sue ultime volontà che ha affidato ad una persona di cui si fa ciecamente. Ha pensato a tutto e ha fornito anche le indicazioni sul suo funerale. Il canale di comunicazione con la famiglia è rimasto sempre aperto dal 2006 al 2019, periodo in cui sono stati scritti i diari.
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