Mafia e droga a Enna, 18 condanne tra sconti e conferme I NOMI

Mafia e droga a Enna, 18 condanne tra sconti e conferme I NOMI

È la sentenza d’appello del processo Ultra
CORTE D'APPELLO
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BARRAFRANCA (ENNA) – La Corte d’appello di Caltanissetta ha confermato, pur con qualche sconto di pena, aggravante esclusa o assoluzione parziale, le 18 condanne del processo Ultra. Il titolo è quello dell’inchiesta condotta dai carabinieri del Ros. Il verdetto è uscito ieri sera.

Si tratta il filone relativo ai business di Cosa Nostra barrese, ma anche alla presenza di uno dei presunti capi, Alessandro Salvaggio, l’anziano che baciò la mano al boss Raffaele Bevilacqua (oggi morto). Per Salvaggio, 86enne, è stata confermata la condanna a 20 anni, con l’accusa di associazione mafiosa aggravata.

La sentenza è stata emessa dai giudici della prima sezione penale della Corte nissena, presieduta da Giovanbattista Tona, consiglieri Alberto Davico e Giuseppina Chianetta. Il verdetto ha escluso l’accusa di essere uno dei capi del gruppo di trafficanti di droga contestata a Luigi Fabio La Mattina. La Mattina è difeso dall’avvocato Angelo Tambè. Per lui la pena scende da ventitré a 15 anni.

Le riduzioni di pena

Scende da tredici a 12 anni la pena inflitta a Marco Vaccari, da quindici a 13 anni a Luigia Bellomo e da undici a 8 anni a Calogero Ferreri. A Ferreri è stato riconosciuto quello che tecnicamente si definisce il “giudizio di prevalenza” delle attenuanti rispetto alle aggravanti.

La sentenza di primo grado, si ricorda, fu emessa nel settembre di due anni fa dal Tribunale collegiale di Enna. A presiederlo, l’allora presidente di sezione, oggi presidente del Tribunale di Ragusa, Francesco Paolo Pitarresi. E quella sentenza è stata confermata dunque quasi integralmente.

Le conferme

Confermate le assoluzioni piene di un figlio del defunto boss Raffaele Bevilacqua, ovvero Giuseppe Emilio, e di Salvatore Salvaggio, figlio di Alessandro. Confermati poi 14 anni inflitti a Davide e Valentino La Mattina e a Giovanni Strazzanti, i 13 anni 6 mesi inflitti a Giuseppina Strazzanti. Confermati i 13 anni inflitti a Massimo Riggi; i 12 anni inflitti ad Adriano Giuseppe Bevilacqua, Andrea Blasco, Filippo Bonelli, Angelo Cutaia e Vincenzo Russo.

Confermati i 9 anni inflitti ad Abigail Bellomo, poi 7 anni 35 mila euro di multa per Dario La Rosa, 5 anni e 20 mila euro di multa per Rosetta Bellomo. Le accuse, contestate a vario titolo agli imputati, vanno dal traffico di stupefacenti alla tentata estorsione, e ipotesi minori.

I risarcimenti

Alessandro Salvaggio dovrà pagare le spese di costituzione di parte civile di uno dei più grossi gruppi imprenditoriali del cuore della Sicilia, operanti nel settore della grande distribuzione alimentare. Il clan di Cosa Nostra si era messo in testa di chiedergli il pizzo. E per farlo avrebbero anche appiccato un incendio alla saracinesca d’ingresso del loro punto vendita di Barrafranca.

Tutti e 18 i condannati dovranno anche rifondere, in solido tra loro, le spese di costituzione a giudizio del Comune di Barrafranca, che si è costituito parte civile. L’operazione Ultra, si ricorda, è l’inchiesta che ha dato origine a uno dei più grossi scandali legati a Cosa Nostra dell’intera storia della provincia di Enna. Uno scandalo che portò nel 2021 allo scioglimento per mafia degli organi politico-amministrativi del Comune di Barrafranca.

Fu il primo ente locale ad essere colpito da un provvedimento del genere nella storia della provincia di Enna. Al processo il Comune si è costituito parte civile. Oggi l’ente ha di nuovo un’amministrazione e un sindaco, ovvero l’avvocato Giuseppe Lo Monaco di centrosinistra.

Le notizie della provincia di Enna.


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