Palermo, lettere d'amore, un'agenda: Messina Denaro ha un altro covo

Lettere d’amore, un’agenda: Messina Denaro ha un altro covo

Dagli appunti al materiale sanitario. Aggiornamenti sulla roccaforte dei segreti

PALERMO – Ci sono appunti, indicazioni per lettere d’amore, riflessioni esistenziali, pensieri rivolti alla figlia. E ci sono pure un’agenda con nomi e date, e una sfilza di documenti sanitari chiusi in una scatola. Il primo covo di Matteo Messina Denaro scoperto a Campobello di Mazara è ricco di materiale investigativo.

L’ingresso della casa dove ha vissuto Messina Denaro

Le ammissioni di Bonafede

Qualcosa merita più attenzione perché concretizza l’ipotesi che esista un altro covo. O meglio il vero covo, dove il latitante nasconderebbe la cassaforte dei segreti. La strada per arrivarci potrebbero essere le ammissioni di Andrea Bonafede qualora sfociassero in una vera e totale collaborazione da parte dell’uomo che ha dato la sua identità al latitante. Si vedrà.

La casa comprata con i soldi del latitante

Intanto è certo che davanti al procuratore Maurizio de Lucia e all’aggiunto Paolo Guido Bonafede non si è limitato ad ammettere che la casa di via Cb 31 fosse sua (circostanza che no poteva negare perché risulta da atti ufficiali), ma ha aggiunto che i soldi per comprarla – 15 mila euro – glieli ha dati Messina Denaro. Soldi che avrebbe versato i contanti sul suo conto corrente. Anche sul fronte bancario ci sono accertamenti in corso. Che la Procura di Palermo non consideri Bonafede un semplice favoreggiatore si capisce dal fatto che gli viene contestato il ben più grave reato di associazione mafiosa.

Nella casa di Campobello di Mazara, al piano terra di una palazzina bassa, piccola ma ben ristrutturata (living, cucina, camera da letto, bagno e una sala attrezzi per allenarsi) oltre a scarpe di lusso, profumi, pillole del sesso, un calendario con donne nude alla parete, i carabinieri hanno trovato materiale ben più interessante.

Una piccola agenda

Innanzitutto una piccola agenda, dove il latitante ha appuntato qualcosa che farebbe riferimento alla figlia Lorenza e al loro difficile rapporto. Non si incontravano, almeno così sembrerebbe emergere. Ci sono dei fogli manoscritti che sembrano pizzini, spunti per lettere dal contenuto sentimentale e passionale, appunti e riflessioni sulla vita che ricordano il carteggio Alessio-Svetonio che ebbe (anche se la verità la conosce solo lui) con l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, oggi deceduto.

Era un uomo del mistero Vaccarino, passato da una condanna per droga al libro paga dei servizi segreti per stanare il latitante, fino al nuovo arresto e al decesso.

Una sfilza di documenti sanitari

La mole di materiale sanitario – referti, esiti di esami di laboratorio, prescrizioni, indicazioni terapeutiche – riguarda non solo la patologia tumorale per cui era in cura alla clinica La Maddalena di Palermo, dove lo hanno arrestato, ma anche i cronici problemi alla vista che lo obbligano a inforcare gli occhiali da sole.

Sono tanti i medici e gli infermieri che hanno avuti a che fare con il padrino in diverse strutture sanitarie, pubbliche e private. Nessuno si è accorto di nulla? Si sospetta il contrario. Sotto inchiesta, infatti, ci sono il medico di base Alfonso Tumbarello, ma anche un oncologo trapanese, tra i primi ad averlo avuto in cura. La rete di protezione potrebbe essere molto più ampia.

Adesso le attenzioni si concentrano sui documenti trovati nella casa dove certamente viveva da 8 mesi, da quando l’immobile è stato comprato lo scorso maggio, in concomitanza con la seconda operazione in clinica a Palermo. E si concentrano sui due telefonini che gli sono stati sequestrati.

È certo che Messina Denaro ha vissuto nella casa di Campobello di Mazara, non lontano da un bar nei pressi del quale, nel corso di altre indagini, era stata piazzata una telecamera dei carabinieri. Aveva filmato altri mafiosi, ma non il latitante. Si ha, però, la netta sensazione che la casa sia stato un rifugio mentre i suoi segreti siano conservati altrove.
AGGIORNAMENTO: Trovato il secondo covo di Matteo Messina Denaro, è un bunker


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