Un accenno alla costruzione di un centro commerciale, indicazioni su presunti contatti tra politici e la mafia e sulla posizione di alcuni degli imputati del processo ‘Iblis’ che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Ma soprattutto una lunga serie di omissis. Sono i contenuti dei primi due verbali del neo pentito Santo La Causa, il superlatitante di Cosa nostra, inserito nella lista dei 30 ricercati più pericolosi d’Italia, e indicato come il reggente della cosca Santapaola, arrestato l’8 ottobre del 2009 da Carabinieri del reparto operativo di Catania, mentre partecipava a un vertice del gotha della mafia etnea.
Il boss collabora ufficialmente da undici giorni: il primo verbale è stato redatto il 5 maggio e il secondo ieri. Entrambi sono stati depositati dai sostituti procuratori della Dda Antonino Fanara e Agata Santonocito al processo che si celebra col rito abbreviato di uno stralcio dell’inchiesta Iblis davanti al Gip Santino Mirabella. Gli avvocati si sono opposti all’acquisizione delle dichiarazioni di La Causa in forma sintetica, chiedendo, invece, la trascrizione completa dei due interrogatori fiume. Il Gip si é riservato di decidere nella prossima udienza che si terrà il 29 maggio nell’aula bunker di Bicocca.