Mafia, sigilli ai centri benessere - Live Sicilia

Mafia, sigilli ai centri benessere

La polizia ha posto sotto sequestro la beauty farm "O' Sole Mio" di via Libertà, nel salotto buono di Palermo. Era di Filippo Catania, considerato un imprenditore a disposizione del clan Lo Piccolo e, secondo gli inquirenti, stabilmente inserito in Cosa nostra. I sigilli sono scattati anche per il "Loca club" di viale Del Fante e per un'impresa di ceramiche di Termini Imerese
Sequestro da 5 milioni
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Nei pizzini sequestrati ai Lo Piccolo lui sarebbe stato “y”. E grazie alla mafia avrebbe fatto una fortuna, potendo contare su una imponente liquidità frutto di reinvestimento di capitali illeciti. Lui è Filippo Catania, 42 anni, arrestato nel dicembre 2010 nell’operazione “Addiopizzo 5”. I sigilli sono scattati sui  centri di benessere che Catania aveva aperto in città, a cominciare dalla beauty farm “O’ Sole mio citiy spa” con sede in via Libertà ma anche all’interno del centro commerciale “Forum” di Brancaccio. Per seguire con il “Loca Club” di viale del Fante. Non solo bellezza ma anche costruzioni: nella rete degli investigatori finisce la “Ge.Mi.Ceramiche s.n.c.” di Termini Imerese, una villa a Campofelice di Roccella, conti correnti e polizze assicurative. Il valore totale dei beni sequestrati ammonterebbe a 5 milioni di euro.

Filippo Catania, sostiene la polizia, era ritenuto molto vicino a Giovanni Bonanno, il reggente del mandamento di Resuttana inghiottito dalla lupara bianca nel gennaio 2006, e a Sandro Lo Piccolo. E’ cognato di Gerardo Parisi, detto “Zucco”, già condannato in via definitiva nel 2010 per aver curato la latitanza di Francesco Franzese, e testimone di nozze di Francesco Di Pace, arrestato nel marzo del 2008, ritenuto astro nascente di Cosa nostra e vicino allo stesso Sandro Lo Piccolo.

Secondo le indagini, nel 2005 sarebbe stata creata una società di fatto tra Giovanni Bonanno e Catania per la realizzazione della lussuosa beauty farm nel salotto buono della città. Ma quando la stella di Bonnano è calata, i boss di Tommaso Natale lo avrebbero estromesso anche da “O’ sole mio”. Prima di farlo sparire definitivamente.

Solo a quel punto, secondo gli inquirenti, la gestione sarebbe rimasta nella mani di Filippo Catania, che negli anni ha allargato il suo giro d’affari, compiendo un restyling e tempestando la città di pubblicità del centro benessere, che poi ha aperto un “gemello” al centro commerciale “Forum” di via Pecoraino.


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