Manovra, c'è la riscrittura | Agnello: "Nessun ritardo" - Live Sicilia

Manovra, c’è la riscrittura | Agnello: “Nessun ritardo”

L'assessore Agnello ha presentato la riscrittura in commissione bilancio. Tra le "coperture" anche 145 milioni riconosciuti alla Sicilia da una sentenza della Consulta. Ma i dubbi restano. Il presidente Dina: "Apprezziamo lo sforzo, ma dobbiamo approfondire". Falcone (Forza Italia): "Entrate aleatorie".

Finanziaria bis
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PALERMO – Ecco le “coperture”. Quelle che dovrebbero consentire di far quadrare i conti della Finanziaria-bis. L’assessore all’Economia Roberto Agnello ha depositato il complicatissimo emendamento del governo questo pomeriggio in commissione bilancio. Un testo sul quale, però, stando anche alle parole del presidente Nino Dina, “servirà un ulteriore approfondimento”. La commissione si è data appuntamento a martedì prossimo. Slitta quindi ulteriormente l’approdo in Aula del testo. Così come l’erogazione degli stipendi per migliaia di siciliani.

“Ma apprezziamo lo sforzo del governo”, insiste Dina che sottolinea però come alcune coperture potrebbero essere delle semplici “pezze” messe sulle falle del bilancio. Ma che potrebbero non garantire una copertura “strutturale”.

Passando ai numeri, il governo ha dovuto trovare circa 1,1 miliardo di euro. La cifra che riguarda la partecipazione della Sicilia alla finanza pubblica. Una cifra cresciuta, come è noto, dopo il decreto Renzi che ha chiesto alla Sicilia altri 89 milioni di euro. Da dove il governo pensa di ricavare quelle somme?

La parte più corposa, circa 640 milioni, arriveranno dal Fondo sviluppo e coesione. Mentre circa 85 milioni di euro saranno il frutto di quella che tecnicamente è definita la “cessione di spazi finanziari”. In pratica, a fronte di un irrigidimento delle condizioni del patto di stabilità, ecco soldi “liquidi”. La vera novità è costituita dai 145 milioni circa che dovrebbero giungere alla Regione per il rispetto di una sentenza della Corte costituzionale dell’ottobre del 2012 che ha stabilito che lo Stato centrale ha trattenuto somme che invece spettavano alla Sicilia. Poi ecco i 189 milioni frutto dell’attualizzazione (una specie di anticipazione) delle entrate dovute dal gettito Irpef e Irap. Soldi che – essendo il frutto di una maggiorazione delle aliquote dovute al piano di rientro della Sanità – possono essere utilizzate solo come cofinanziamento alla spesa sanitaria. In questo modo, però, la medesima somma viene “liberata” e utilizzata da un lato per la copertura della quota del patto di stabilità interno (101 milioni circa) e il resto (89 milioni) per neutralizzare gli effetti del decreto Renzi. Altri 180 milioni saranno il frutto delle somme liberate dai tavoli tecnici della Sanità e dall’accordo già stipulato con la Puglia per la “cessione di spazi finanziari”.

Queste le intenzioni del governo, insomma. Un emendamento astruso, di difficilissima interpretazione. Come ha spiegato anche lo stesso assessore Agnello: “Abbiamo presentato – ha detto – un emendamento molto complesso dal punto di vista tecnico, è necessario dare ai parlamentari il tempo di valutarlo con attenzione per presentare eventuali subemendamenti: dunque non c’è alcun ‘ritardo’ sulla tabella di marcia, c’è semplicemente la volontà di arrivare in aula con il miglior testo possibile. L’obiettivo di tutti – ha aggiunto Agnello – è arrivare in aula dopo aver svolto in commissione un lavoro approfondito e condiviso”. Ma la proposta dell’assessore sta già sollevando qualche dubbio. “Le coperture presentate dal governo – ha detto ad esempio il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – appaiono troppe aleatorie e al contempo, riguardando spesa corrente, rischiano di spostare il problema di un eventuale buco di bilancio all’anno prossimo, quando dovremo far fronte anche agli oneri del mutuo. E’ bene che il governo – ha aggiunto Falcone – effettui una riflessione aggiuntiva alla norma presentata, onde evitare problemi successivi”. Si materializza nuovamente, insomma, lo “spettro” del Commissario dello Stato. Ma stavolta non si può più sbagliare.


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