PALERMO – Sabato 2 febbraio alle 21, nella Sala Wenders del Goethe-Institut ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo è in programma una conversazione tra Franco Maresco, regista cinematografico e sceneggiatore, ed Emiliano Morreale, docente universitario, saggista e neodirettore della Cineteca Nazionale. L’occasione è offerta dal Goethe-Institut che celebra con Grimmland il bicentenario della prima edizione delle Fiabe dei fratelli Jacob Ludwig Karl e Wilhelm Grimm e ha invitato scrittori, intellettuali, personaggi famosi a raccontare qual è la loro fiaba preferita o quella che più rievoca la loro infanzia.
Nel caso di Franco Maresco, interpellato in tal senso dal Goethe-Institut, la fiaba prediletta è Cappuccetto Rosso e il personaggio chiave il lupo. Da lì si partirà per presentare “Lupu Cuvio” locuzione mal traducibile del dialetto palermitano, sorta di ironico appellativo (“nciuria”) con cui il giovane e pensieroso Maresco veniva chiamato dai suoi forse più spensierati coetanei.
“Mia madre, quando ero piccolo, minacciava l’arrivo del lupo cattivo se non avessi mangiato. Come poteva immaginare che invece l’arrivo del lupo era ciò che desideravo di più al mondo? Il lupo divenne il mio anti-eroe ideale: brutto (come me), ribelle, libero, perdente e mai vittimista e, per me, l’unico personaggio delle favole veramente comico. Fu così che una trentina di anni dopo decisi di inventarmi non uno, ma tanti lupi cattivissimi da mettere tutti insieme in una terra lontana e misteriosa chiamata Cinico Tv”.
Il lupo fiabesco sarà un pretesto per parlare di lupi e orchi più attuali e fare un viaggio che dagli anni ’80 giunge oggi a Palermo, ancora una volta metafora e chiave di lettura del paese. Seguirà la proiezione di frammenti video da Cinico Tv e dal cinema di Ciprì e Maresco.