Marittimo siciliano bloccato a Kherson: "Ci serve aiuto" - Live Sicilia

Marittimo siciliano a Kherson: ‘Siamo bloccati, ci serve aiuto’

Giovanni Bruno era andato in Ucraina con la sua famiglia alcuni giorni prima dell'inizio del conflitto
LA GUERRA
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“La città è circondata dai militari, i supermercati sono vuoti, noi siamo letteralmente bloccati e abbiamo bisogno di aiuto”. E’ l’urlo disperato di Giovanni Bruno, marittimo di Pozzallo, nel Ragusano, che si era recato in Ucraina per far visita ai suoceri insieme alla moglie Irina e alla loro bambina di 22 mesi. La famiglia si trova a Kherson, dove il viaggio si è ben presto trasformato in un incubo. Bruno e i suoi familiari sono infatti stati sorpresi dalla guerra: si trovano in Ucraina dal 20 febbraio, quattro giorni prima che scoppiasse il conflitto e, la zona in cui si trovano, è stata tra le prime ad essere sotto l’assedio delle truppe russe. In collegamento con il Tg1 ha raccontato tutta la sua paura e la sensazione angosciante di ‘sentirsi in prigione’. “Dobbiamo rimanesere chiusi in casa – ha detto – è una situazione difficile e rischiosa. Usciamo soltanto la mattina presto per cercare del cibo, la città è chiusa, non si può né entrare, né uscire. Mia moglie ha bisogno del farmaco per la cura della tiroide, ma è introvabile”. SEGUI LA DIRETTA SULLA GUERRA IN UCRAINA

“Qui se qualcuno scappa, gli sparano. Ha raccontato Giovanni Bruno all’Ansa. “Usciamo solo per cercare di procurarci i beni di prima necessità. Ma ormai non si trova quasi più niente, mancano cibo e medicine”.
Tra Kherson e Nova Kachovka, 70 km a est, risultano bloccate una quarantina di persone, tra italiani e familiari ucraini. “Siamo in contatto con la Farnesina, ma per ora non ci sono possibilità di evacuazione”, ha spiegato.

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