“Se le cose continuano così, è verosimile che la Sicilia a settembre sarà in zona arancione”. Il professore Antonello Maruotti, ordinario di Statistica all’Università Lumsa, si è ritagliato un ruolo socialmente impegnativo quanto scomodo. Gli altri affastellano opinioni, con la liberalità che ogni retorica consente, lui guarda i fatti e mette in fila i numeri.
Oggi abbiamo pubblicato una sua analisi sulla Sicilia, che si basa appunto sui fatti e che ha il pregio di suonare la sveglia nel torpore di un’estate vissuta spensieratamente nella deriva di una pandemia. Ecco un estratto: “Con questo trend di contagi e ricoveri, in Sicilia la zona arancione è dietro l’angolo. Gli indicatori di pressione ospedaliera sono oltre le soglie previste dal passaggio in zona gialla. I ricoveri in terapia intensiva sono passati da 18 a circa 80 nel giro dell’ultimo mese e mezzo, e più che raddoppiati (dai 33 del 1° agosto) nelle ultime due settimane. Inoltre, il peso delle terapie intensive sul totale dei ricoveri continua anch’esso a crescere, cioè la gravità dei ricoveri è maggiore rispetto alle scorse settimane”.
Professore, la Sicilia è fuori controllo?
“A livello nazionale siamo al picco, secondo la curva. Cioè al punto in cui i contagi non aumentano più in modo significativo. In Sicilia continuano a crescere, non ci sono rallentamenti”.
Ci saranno più ricoveri?
“Sì, perché l’aumento delle ospedalizzazioni segue la risalita dei contagi. Grazie al vaccino questo rapporto è diminuito, si è rotto. Ma preoccupano i numeri reali che potranno essere importanti”.
Gli ospedali siciliani sono pieni di non vaccinati.
“Secondo i numeri, il rischio di un non vaccinato di finire in terapia intensiva è venticinque volte superiore rispetto a un vaccinato”.
Perché siamo arrivati a questo punto?
“Intanto per la mancata responsabilità individuale, per gli assembramenti, per le feste senza prudenza che ci sono e ci saranno anche in zona gialla: non credo, purtroppo, che i comportamenti cambieranno. Non si rispettano le regole e nessuno le fa rispettare”.
E poi?
“C’è un difetto di fondo. La zona gialla era preventivabile, ma arriva tardi. In generale, chiudiamo tardi e apriamo presto. Tra due settimane la Sicilia potrebbe essere in zona arancione. Però la colorazione non è punitiva, ha un valore preventivo”.
Come saremo messi in autunno?
“Non le saprei dire. Sono uno statistico, non un indovino”.