Massimo, sindacati spaccati| Ma l'occupazione continua - Live Sicilia

Massimo, sindacati spaccati| Ma l’occupazione continua

La Cisl accusa le altre sigle sindacali di averla esclusa dall'assemblea di venerdì per non aver preso parte all'occupazione del teatro, che ancora continua. E la Cgil risponde: "Sono loro ad aver cambiato idea".

PALERMO –  Rischia di spaccarsi il fronte sindacale al teatro Massimo, occupato ormai da giorni dai lavoratori che chiedono a gran voce le dimissioni del sovrintendente Antonio Cognata.

Nella serata di ieri, infatti, la Cisl ha diramato una nota poco tenera nei confronti delle altre sigle. Il sindacato di Bonanni, infatti, non ha preso parte all’occupazione di piazza Verdi, facendo storcere il naso ai colleghi. “Quando siamo stati convocati da Salvo Nastasi – si legge nella nota firmata da Michele De Luca – abbiamo ribadito insieme ai nostri ‘vecchi compagni di battaglia’ il comune e completo disaccordo verso l’attuale Sovrintendenza; ma qualcuno vedendoci presenziare ci ha detto: ‘Siete venuti per salire sul carro dei vincitori?’ Quello stesso qualcuno che per lungo tempo ha intrattenuto rapporti con l’attuale Sovrintendenza, che ha fortemente contestato alcune azioni di lotta intraprese dai lavoratori. Questo qualcuno oggi sta in compagnia di chi ha protestato intensamente contro la ‘gestione Giambrone’, arrivando anche ad azioni di sciopero per accelerare il cambio della guardia voluta dall’ex sindaco Cammarata. Non giudico, ma non accetto giudizi”.

Ma la Cisl lamenta anche l’esclusione dall’assemblea dei lavoratori che si svolgerà venerdì mattina al teatro. “In questa dura vertenza per il timone del “Massimo” – continua la nota – una fetta importante di lavoratori rimane ostaggio di una Sovrintendenza che ‘gongolante’ non procede al rinnovo dei contratti di lavoro, all’acquisto di materiali e quanto necessario per la produzione, di conseguenza interi reparti sono nella piena immobilità. Risulta sempre più difficile organizzarsi la vita se precario, con famiglia e se non si possono accettare contratti presso altre istituzioni”.

Una presa di posizione a cui risponde Maurizio Rosso della Cgil: “Nessuno ha impedito niente, noi volevamo una battaglia unitaria e loro si sono ritirati. L’occupazione nasce dalla constatazione che Cognata ha distrutto il teatro. 170 persone in meno e nessuna stagione estiva al Verdura: ecco come ha ottenuto il pareggio di bilancio. Stiamo perdendo i mestieri che si imparano solo a teatro, non possiamo permetterci il lusso di mandare in ferie gli artisti in estate, perché sarebbe più logico farlo ad ottobre, e in più il sovrintendente si è anche aumentato lo stipendio di 30mila euro all’anno. Così non si può andare avanti. La Cgil non fa campagna elettorale a nessuno, ma perché non fare il cammino insieme con il sindaco se due obiettivi convergono? Il direttore artistico non c’è mai, quello del ballo è ad “Amici”, e guadagnano fior di soldi depauperando il teatro. Non molleremo l’occupazione finché non commissarieranno il teatro, anzi alzeremo livello scontro”.


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