Maxi debito dello Iacp con l'Amap | Conti pignorati, dipendenti infuriati - Live Sicilia

Maxi debito dello Iacp con l’Amap | Conti pignorati, dipendenti infuriati

I dipendenti protestano sotto la sede dello Iacp di Palermo

Oggi stop al ricevimento del pubblico. I lavoratori: "Niente stipendi a gennaio, situazione grave".

PALERMO – Hanno incrociato le braccia respingendo l’utenza in attesa di assistenza gli impiegati dello Iacp di Palermo. L’istituto autonomo che gestisce l’edilizia popolare in città è in grosse difficoltà finanziarie: i dipendenti non hanno ricevuto lo stipendio di gennaio a causa di un nuovo pignoramento dei conti da parte dell’Amap. E’ una storia che si ripete da tempo: l’azienda che gestisce la rete idrica cittadina vanta un credito enorme accumulato dall’inizio degli anni ’90, si parla di più di 15milioni di euro derivati dal mancato pagamento dell’acqua da parte degli occupanti abusivi degli alloggi popolari. Una vera e propria piaga che mette in ginocchio il sistema e lo stato di salute dell’ente, i numeri sono da capogiro: su 9 mila case disponibili in città, 3mila non sono state assegnate tramite lo Iacp, che quindi non recupera né affitti, né pagamenti relativi al consumo di acqua o elettricità.

Così l’Amap ad intervalli regolari pignora i conti dell’istituto, l’ultimo prelievo forzoso risale a luglio, requisendo non solo i fondi provenienti da affitti e utenze delle case popolari, ma anche i contributi statali e regionali che spesso vengono utilizzati dallo Iacp per la costruzione di nuove strutture, per la manutenzione degli alloggi e naturalmente per il pagamento degli stipendi. Per questo oggi dipendenti e operatori hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione e continueranno ad incrociare le braccia anche la settimana prossima, sempre in occasione del ricevimento degli utenti: “Questa vicenda è diventata insostenibile – dice il rappresentante sindacale e dipendente Roberto Merenda – la politica faccia il suo dovere e sblocchi una situazione che non abbiamo causato certo noi dipendenti”.

Una delegazione è stata ricevuta la settimana scorsa dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, ma l’incontro non ha sortito gli effetti sperati. Intanto la guida dell’istituto è in una fase di transizione tale da non garantire stabilità: due settimane fa il commissario straordinario Salvatore Giarratana è andato in pensione ed è stato sostituito da qualche giorno da un commissario ad acta preposto proprio allo scioglimento del nodo Amap, Calogero Beringheli. “Non possiamo più lavorare in queste condizioni – dicono oggi i dipendenti preoccupati – non si riesce ad offrire un servizio pienamente efficiente, ma soprattutto il futuro dell’istituto, e quindi il nostro, non può rimanere per sempre appeso ad un filo”.


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